Di Pietro presenta il suo piano anti-evasione

Una “rivoluzione copernicana” concepita per porre un freno all’evasione fiscale. L’Idv ha messo a punto una mozione di legge – sottoposta all’attenzione del governo – con la quale spera di contribuire alla risoluzione del pruriginoso problema. In che modo? Avviando un controllo incrociato dei dati, capace di smascherare eventuali “discrepanze”. Non solo: “Bisogna ridisegnare le sanzioni penali che disciplinano il fenomeno – ha notato Antonio Di Pietro – partendo dal ripristino del reato di falso in bilancio“.

La debolezza dell’attuale sistema – Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, e il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi, hanno ieri illustrato alla stampa i contenuti della mozione di legge anti-evasione fiscale presentata al governo Monti. “La nostra proposta contiene una rivoluzione culturale nel rincorrere l’evasione fiscale – ha esordito l’ex togato – Finora il sistema dei controlli si è basato, e si basa, sulla ricerca di quanto reddito effettivo il contribuente produce annualmente, per verificare se quello che ha dichiarato corrisponde al reddito effettivo. E’ evidente a tutti la debolezza di questo sistema – ha spiegato Di Pietro – devi andare a scoprire l’ago nel pagliaio, il più delle volte non sapendo dove cercare”.

Tre dati da incrociare – “C’è una miriade di realtà – ha continuato il leader dell’Idv – in cui si spende di più di quanto risulta abbiano incassato durante l’anno. Non c’è bisogno di chiedere all’interessato, c’è la possibilità di aggregare i dati e di poter dare indicazioni ben precise”. A svelare i dettagli ci ha pensato il capogruppo dei dipietristi alla Camera: “Si dovrebbero incrociare tre tipi di dati, anche on line, – ha spiegato Massimo Donadi – quelli che emergono da dichiarazioni di reddito, le spese effettuate, le informazioni fornite dallo ‘spesometro’. Solo aggregando questi dati, sarà possibile avere informazioni più precise che consentiranno così di contrastare l’evasione fiscale”.

Lettere e controlli – “Si tratta di una rivoluzione copernicana perché non si rincorrono più i redditi – ha ribadito Donadi – Ogni anno, ogni codice fiscale viene incrociato a tre dati: reddito, spese effettive della famiglia e ‘spesometro’. Ogni volta che incrociando i dati si nota una discrepanza parte un’attività ‘friendly’ dell’Agenzia delle Entrate, con una lettera in cui si chiede di giustificare quella discrepanza. Al termine di questa procedura amichevole – ha precisato il capogruppo dell’Idv – parte il controllo fiscale vero e proprio”.

Sanzioni più severe – Non solo, Antonio Di Pietro ha anche proposto di sancire un nuovo “patto d’onore” tra lo Stato e i cittadini: ogni euro recuperato dovrà convertirsi in un euro in meno di tasse per il contribuente. Senza dimenticare la necessità di adottare misure più severe contro i trasgressori. “Nella mozione – ha detto il leader dell’Idv – si impegna anche il governo a ridisegnare le sanzioni penali che disciplinano il fenomeno dell’evasione, a partire dal ripristino del reato di falso in bilancio. Se si adottassero questi nuovi criteri – ha insistito l’ex togato – si rafforzerebbe la lotta alla criminalità organizzata. Si tratta di uno strumento mutuato dagli Stati Uniti dove, da 150 anni, lo si usa contro la criminalità che è il più grande produttore di liquidità in Italia”.

Maria Saporito