Germania: pubblicato Mein Kampf, la “Bibbia nazista”

Sì-No. Impazza la polemica nell’opinione pubblica tedesca per la prossima pubblicazione di un libro molto discusso, Mein Kampf, l’autobiografia nella quale Adolf Hitler espose la propria folle ideologia e illustrò il programma del partito nazista. Intanto, un estratto del testo sarà presto disponibile sulla rivista Zeitungszeugen. Sul Washington Post si legge che la diatriba è tra chi ritiene che Mein Kampf debba essere liberamente reperibile sul mercato come prova degli orrori del nazismo e chi, invece, ne vorrebbe vietare la riproduzione temendo che la sua lettura possa “infiammare” gli animi degli appartenenti ai gruppi di estrema destra.

Neonazisti. Timore non infondato quest’ultimo, considerando che in Germania, negli ultimi anni, diversi appartenenti al movimento di estrema destra NpD (in tedesco Nationaldemokratische Partei Deutschlands, Partito Nazionaldemocratico Tedesco), presente anche in alcuni Parlamenti regionali, si sono resi colpevoli di diversi omicidi. Timore che si concretizza nella richiesta, da parte del sindacato della polizia Gdp, di rendere Mein Kampf  fuorilegge.

Mein Kampf nel mondo. Effettivamente, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il libro non era mai più stato pubblicato da nessun editore tedesco. Il governo della Baviera, in particolare, vieta la riproduzione e la stampa del libro in Germania, ma non ne proibisce il possesso o l’acquisto altrove, a meno che non siano finalizzati alla promozione del nazismo. Stessa linea politica nei Paesi Bassi dove però, il governo ha precisato che la vendita di una versione scientificamente annotata potrebbe risultare legale. In Austria e in Israele il possesso e la vendita di Mein Kampf  sono illegali, come in Cina  dove però, è possibile consultarlo in alcune biblioteche. Situazione simie in Brasile, dove il libro è in vendita, in poche librerie, solo per scopi di ricerca. In tutto il resto del mondo Mein Kampf viene pubblicato, in modo particolare nei Paesi arabi al punto da diventare bestseller in Turchia nel 2005.

«Restiamo umani». Il libro, in definitiva, conosce larghissima diffusione e, con i tanti mezzi a disposizione oggi, è facilmente reperibile da un qualsiasi tedesco; di conseguenza, impedirne la pubblicazione in Germania, non avrebbe senso. Inoltre, non sarà certo la censura, di per sè fascista,  a tenere lontano lo spettro del nazismo, ma solo un’informazione trasparente e un’“educazione all’umanità”, una formazione che ci permetta di «restare umani», pronti a combattere contro ogni forma di discriminazione e violenza, anche le più mascherate.

Giovanna Fraccalvieri