Sì della Camera all’emendamento anti Green Hill

La Camera approva l’emendamento anti Green Hill. Felicità per l’ex ministro Brambilla e gran parte degli animalisti (con alcune eccezioni). La Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento che vieta l’allevamento di cani e gatti destinati alla sperimentazione scientifica. L’unico  ad oggi esistente in Italia è Green Hill, la struttura di Montichiari (Bs), oggetto di svariate visite mediatiche (ad opera soprattutto di Striscia la notizia) e di proteste veementi e continuante in loco da parte di molti attivisti. Se il suddetto emendamento passerà anche in Senato, Green Hill potrebbe dover chiudere o, in alternativa, modificare la sua attività.

Soddisfatta la maggior parte del mondo animalista e, volendo seguire un recente sondaggio pubblicato da Eurispes, anche buona parte dei cittadini italiani, perlomeno di riflesso. Il Presidente della Lav, Gianluca Felicetti, ha parlato di “miglior risultato ad oggi ottenibile dalla politica italiana”. Ma c’è anche chi è piuttosto critico, sia nei confronti della promotrice dell’emendamento come ad esempio il Coordinamento “Fermare Green Hill” , sia sul contenuto dello stesso sul quale ad esempio la Leal ha espresso molte perplessità, ben nove per la precisione, tra le quali anche quella (la numero tre delle nove ragioni pubblicate sul sito)  secondo la quale “sarà permesso sperimentare su cani e gatti randagi (la Direttiva lo consente, l’emendamento non ne parla)”. La sperimentazione su animali randagi attualmente in Italia è vietata dal 1991.

A.S.