Omicidio volontario per la mamma che ha annegato il figlio nell’Argentario

Lo tenne sott’acqua per quattro-otto minuti – La vera causa dell’annegamento di Federico Cassinis, il bimbo di 16 mesi annegato nelle acque della Feniglia, nell’Argentario, dopo un giro in pedalò con la mamma. La donna aveva sempre dichiarato che il piccolo era caduto in acqua accidentalmente a causa di un malore, e dopo averlo tirato fuori dall’acqua lo aveva riportato a riva non essendosi resa conto che fosse morto,e che solo dopo averlo visto esanime sotto l’ombrellone corse a chiedere soccorso al personale dello stabilimento balneare.

La perizia – L’esito della perizia a seguito dell’esame autoptico sul corpo del bambino evidenzia invece inequivocabilmente che la morte di Federico era stata causata da asfissia per annegamento, perciò era stato spinto in acqua dall’unica altra persona presente sul pedalò, sua madre, Laura Pettenello che è stata quindi accusata di omicidio volontario.

Aveva già tentato di annegarlo – Secondo il perito medico legale, l’episodio che ha causato la morte del piccolo Federico è molto simile a un altro tentativo di annegamento dentro la vasca da bagno, eseguito sempre dalla Pettenello il 13 marzo del 2011, che subito dopo, in quell’occasione, deve essere stata colta dal rimorso perché ha chiamato subito i soccorsi che hanno permesso al bimbo di sopravvivere dopo un periodo di ricovero in rianimazione. Il gip ha disposto una perizia psichiatrica sulle condizioni mentali della donna.

Marta Lock