Bande di sudamericani – I ragazzi arrestati oggi dagli agenti del Commissariato di Mecenate, quartiere milanese, sono tutti di età compresa tra i 16 e i 28 anni, accusati di tentato omicidio, rapine e risse tra bande giovanili. Il fenomeno, che fino a qualche anno fa era considerato lo specchio del disagio sociale vissuto all’interno di alcuni quartieri ma che non destava preoccupazione, sta invece assumendo dimensioni sempre più ampie e preoccupanti.
L’indagine partita dopo un tentato omicidio – L’operazione che ha portato agli arresti odierni era scaturita da un tentato omicidio ai danni di un 16enne all’esterno della discoteca Secreto di via Boncompagni, attuato come vendetta per un’aggressione nella metropolitana ai danni di un membro della pandilla dei Neta. Da lì è scattata una lunga sequenza di aggressioni e tentati omicidi tra cui quello consumato nella centrale via Torino a colpi di mannaia, da parte di un Neta contro un Ms13, altra pandilla milanese, quello contro un Trebol davanti alla discoteca The Loft, assalito con un machete che gli ha procurato delle gravi ferite medicate con 80 punti di sutura, e la violenta rapina in metropolitana, ai danni di un ragazzo, attuata da alcuni membri dell’Ms13 insieme ad alcuni New York.
Armati e violenti – Tra gli arrestati, tutti figli di immigrati con regolare permesso di soggiorno e contratto di lavoro residenti a Milano o nell’hinterland, 16 sono ecuadoriani, sei peruviani, tre di El Salvador e un argentino. Il gip che ha eseguito i mandati di arresto è particolarmente severo e riguardo al ripetersi continuo dei fenomeni di ingiustificata violenza e delle aggressioni prive di qualsiasi movente, registrando tra l’altro un preoccupante abbassamento dell’età degli affiliati.
Marta Lock