Caso Yara: controlli su un nuovo dna

Materiale genetico “interessante” – Gli inquirenti starebbero prendendo in esame il dna di un uomo residente nella bergamasca che presenterebbe dei cromosomi che fanno pensare a un legame di parentela, anche se non strettissimi, con l’assassino di Yara Gambirasio. Sono 13mila i dna raccolti per tentare di risolvere il caso della ragazza uccisa nel febbraio 2011.

Massima cautela – Sulla nuova pista è mantenuto il massimo riserbo, sia perché le analisi genetiche richiedono un lavoro lungo e minuzioso, sia perché già a novembre dello scorso anno era stata seguita, in base all’esame del dna, una pista che si è poi rivelata infondata, in quanto il profilo genetico del ragazzo di 26 anni sospettato e che frequentava la discoteca nei pressi del campo dove è stato rinvenuto il cadavere di Yara, era solo in parte sovrapponibile a quello dell’assassino.

Elementi insufficienti – In quel caso gli elementi raccolti non erano risultati sufficienti per accusarlo, in quanto il cromosoma y, quello che determina l’appartenenza alla famiglia e che si trasmette solo tra le persone di sesso maschile, può anche essere uguale in persone appartenenti a gruppi differenti, come si è poi rivelato in quell’occasione. Quindi in questo caso gli investigatori sono molto prudenti per non alimentare, soprattutto nei familiari della ragazza, speranze che potrebbero nuovamente essere deluse.

Marta Lock