Quote latte: Ue indaga su proroga multe

La Commissione europea sarebbe pronta ad aprire una procedura d’infrazione per aiuti di Stato contro l’Italia per la proroga concessa nel pagamento delle multe per il superamento delle quote di produzione del latte. Lo si apprende dal dispositivo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Al centro dell’inchieste di Bruxelles c’è una legge del febbraio 2011, contenuta nel decreto del governo Berlusconi del 29 dicembre 2010, il cosiddetto decreto Milleproroghe, che ha prorogato al 30 giugno 2011 il pagamento delle multe, senza il preventivo via libera della Commissione stessa. L’Italia ora ha un mese di tempo per rispondere. Per il ministero delle Politiche agricole, gli esuberi nella produzione di latte nel periodo compreso tra il 1995-96 e il 2001-02 sono costati all’Italia circa 4,4 miliardi di euro.

L’inchiesta Ue. In alcuni casi sono passati addirittura diciassette anni dall’effrazione. E alla fine la Commissione europea ha aperto un’ indagine formale, che dovrebbe dare presto il via ad una procedura di infrazione contro l’Italia, per le proroghe concesse agli allevatori inadempienti nel pagamento delle multe comunitarie, e soprattutto per le somme anticipate per loro dallo Stato a interessi contenutissimi e con lunghissime dilazioni nei rimborsi, l’ultima delle quali scade il prossimo 30 giugno e riguarda campagne del 1995-2001. Le proroghe e i pagamenti sostitutivi fatti in passato dall’esecutivo italiano per la Commissione hanno finito per favorire indebitamente alcuni produttori, dimostrandosi di fatti aiuto di Stato incompatibili con le norme Ue in materia di tutela delle libertà di mercato e di concorrenza.

15 giorni per chiarire. L’Italia ha un mese di tempo per fornire i chiarimenti richiesti dall’Ue ed evitare così l’ avvio della procedura, ma 15 giorni sono già trascorsi dalla prima richiesta. Decorsi tali termini, la Commissione europea avrà 18 mesi per decidere se intimare agli allevatori di rimborsare il dovuto, interessi compresi, o se procedere con altre e diverse multe più salate, anche a carico del Paese, e, quindi, dei contribuenti. Per Andrea Cozzolino, vice-capo della delegazione Pd al Parlamento europeo, “gli italiani pagano un guaio della Lega. Pagare con i soldi pubblici le multe degli allevatori del Nord per far fare bottino elettorale pieno al Carroccio è stato un atto che Bruxelles ci aveva già sanzionato. Rinviarne, come ha fatto il governo Berlusconi, di sei mesi in sei mesi la sanzione, rischia adesso di procurarci ulteriori problemi. Dopo il danno, può arrivare anche la beffa”.

M.N.