Il TAR boccia Alemanno: annullato l’ordinanza anticortei

Si fa sempre più dura la strada del sindaco di Roma Gianni Alemanno verso la riconferma alle elezioni comunali del prossimo anno. Dopo la mala gestione dell’emergenza neve, che è valsa al sindaco capitolino gli sberleffi del web e trasversali richieste di dimissioni, e la bocciatura da parte del governo Monti della candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2020, è arrivato anche il Tar del Lazio a smentire l’operato di Alemanno, annullando le cosiddette ordinanze “anticortei” emesse dal sindaco all’indomani dei violenti scontri di piazza del 15 ottobre scorso.

Tar: non si può cancellare il diritto a manifestare – La prima sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, ha annullato le due ordinanze del sindaco Alemanno che, di fatto, limitavano – a prescindere da contingenti motivazioni di ordine pubblico – la libertà di manifestare nella Capitale.
Il 17 ottobre scorso, infatti, il sindaco aveva deciso di vietare la formazione di qualsiasi corteo per 30 giorni. Allo scadere dei trenta giorni – il 18 novembre – Alemanno aveva poi pubblicato una nuova ordinanza, valida fino al 31 dicembre, che limitava lo svolgimento di manifestazioni ad alcune piazze del centro e la formazione di cortei a percorsi prestabiliti dal Comune e da svolgersi, in ogni caso, solo il sabato.

Soddisfatti CGIL e Federazione della Sinistra – Soddisfazione per la decisione del Tar è stata espressa dalla CGIL e dalla Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) che avevano presentato il ricorso contro le ordinanze, poi accolto.
“La sentenza del Tar che annulla l’ordinanza del sindaco sulla limitazione dei cortei è un fatto di straordinaria importanza. – ha spiegato il presidente del Consiglio del Municipio Roma XVII Giovanni Barbera (Rifondazione Comunista) – Riconosce quanto da noi sempre sostenuto, l’amministrazione non può limitare, con proprio provvedimento, un diritto tutelato dalla Costituzione, come quello a manifestare. […] La sentenza, quindi, stabilisce l’impossibilità per Alemanno e la sua giunta di porre in essere in futuro atti di analogo contenuto”.
Lapidario il commento del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale Umberto Marroni. “Ormai è evidente – ha spiegato – che il primo cittadino non ne azzecca una”.

Mattia Nesti