Diaz di Daniele Vicari vince il premio del pubblico a Berlino. E’proprio l’anno dell’Italia cinematografara questo 2012. Lo è perlomeno stando ai risultati del sessantesimo festival del cinema di Berlino, che ha visto il trionfo dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani col loro Cesare deve morire nel concorso ufficiale. Ma non è finita qui, infatti un altro film è stato presentato in questi giorni nella kermesse tedesca. Si tratta di Diaz-Non pulire questo sangue che è passato nella sezione Panorama dove si è aggiudicato il premio del pubblico. La pellicola è stata accolta infatti con molto favore dal pubblico tedesco, così come anche le recensioni della stampa nostrana hanno sottolineato il forte valore civile di un film coraggioso che alterna immagini reali ad altre ricostruite per denunciare gli scandalosi fatti avvenuti durante il G8 del 2001 a Genova con l’assalto alla scuola Diaz, dove alloggiavano gran parte dei manifestanti ai cortei di protesta di quei giorni e con la successiva traduzione dei fermati nell’inferno della caserma di Bolzaneto dove per diverse ore sono state praticate barbarie degne dei peggiori regimi sud americani.
Trama. Sono molti i personaggi del film dal giornalista Luca, all’attivista tedesca Alma, al sindacalista Anselmo al manager Nick fino ai manifestanti Bea e Ralf al vicequestore Max, tutti destinati a incontrarsi nella notte del 21 Luglio 2001 nella scuola Diaz, dove le forze dell’ordine daranno vita ad un’azione infamante per la divisa che portano ottenendo però di aver forse per sempre distrutto il movimento di protesta che da Seattle era giunto a Genova. Daniele Vicari regista da sempre a cavallo tra il cinema di finzione e il documentario, il suo esordio Velocità Massima era lo sviluppo in chiave fiction di un suo documentario sulle corse clandestine nel quartiere Eur di Roma, è partito dagli atti del processo contro gli agenti di polizia per abuso d’ufficio e lesioni, processo conclusosi con numerose condanne quasi tutte prescritte, per proporre una testimonianza lucida e attesissima su una delle pagine più nere dello stato italiano di questi ultimi anni. Nel cast ci sono anche Elio Germano e Claudio Santamaria, attori sempre pronti a metterci la faccia quando si tratta di cinema di denuncia civile.
Simone Ranucci