Il Comune di Milano non aumenterà l’addizionale Irpef per il 2012 grazie all’ipotesi d’accordo raggiunto con le banche sui derivati per circa 450 milioni di euro. È quanto ha riferito alla stampa a metà giornata l’assessore al Bilancio di Palazzo Marino, Bruno Tabacci. “In considerazione del positivo accordo raggiunto dal Comune con le banche sui derivati, operazione che può incidere alla firma della transazione sulle entrate correnti del bilancio 2012, l’Amministrazione può assumere l’impegno di non incrementare l’addizionale Irpef per l’anno in corso”, ha dichiarato Tabacci a margine di un convegno. “Un’operazione che consentirà di compensare a vantaggio dei contribuenti e dei cittadini milanesi l’eventuale entrata straordinaria dei derivati relativa all’anno 2012”.
L’ipotesi di accordo. Venerdì scorso, 17 febbraio, il Comune ha annunciato di aver trovato un’ipotesi di accordo Deutsche Bank, Depfa Bank, JP Morgan e Ubs in relazione alla causa sui derivati legata a un bond da 1,68 miliardi di euro con scadenza il 2035 che potrebbe garantire un flusso complessivo di circa 750 milioni di euro in venti anni. L’ipotesi, come specificato venerdì dal direttore generale del Comune Davide Corritore, è basata sull’estinzione del derivato che trasforma il tasso sul bond da fisso a variabile. “Si torna a un tasso fisso del 4,26% con un valore positivo per il Comune, cioè un mark-to-market, di oltre 450 milioni di euro, una cifra che diventa in caso di accordo di proprietà del Comune”, aveva aggiunto Corritore, sottolineando che si tratta pur sempre di un’ipotesi di accordo che oggi, secondo le parole attribuite a Tabacci, va sempre più prendendo piede e che permetterebbe al comune di Milano di non ritoccare l’Irpef al rialzo. La cifra verrà investita dal Comune per due terzi in Btp e un terzo in depositi presso le banche, a garanzia di operazioni ancora in essere. A tale cifra, ha spiegato la scorsa settimana Corritore, vanno aggiunti 40 milioni di “contributo integrativo” da parte delle banche, anch’esso investito in Btp e depositi presso gli istituti stessi. “Btp e depositi presso le banche garantiranno da qui alla scadenza del bond interessi che verranno pagati ogni anno, per circa 250 miliardi complessivi”. In totale, il flusso atteso complessivo per il Comune, in 23 anni, è pari a 750 milioni di euro e Palazzo Marino prevede inoltre, ad accordo ultimato, di poter procedere alla chiusura di un fondo da 80 milioni accantonato per eventuali perdite sul derivato, che rimetterebbe la cifra a disposizione per investimenti nel 2012. In cambio il Comune dà la propria disponibilità a chiudere la causa civile con le banche coinvolte e ad abbandonare la posizione di parte civile nel collegato processo penale, che vede imputati per truffa aggravata ai danni del Comune di Milano, per 100 milioni di euro, Jp Morgan, Deutsche Bank, la filiale londinese di Ubs e quella di Dublino di Depfa Bank, insieme a due ex-funzionari del Comune e 11 funzionari degli istituti di credito.
M.N.