Serie A, Palermo-Lazio 5-1 – Come neve al sole. Si scioglie così la Lazio di Reja in uno dei due posticipi domenicali, travolta da un Palermo sublime che si impone per 5-1. Troppo molle e svogliata la squadra biancoceleste, decimata dalle tante assenze per infortunio e con un centrocampo incapace di coprire una difesa improvvisata con Ledesma adattato centrale accanto a Dias. Eppure la partita avrebbe potuto prendere un’altra piega se, all’inizio del match, Alfaro non avesse gettato sugli spalti l’ottima palla gol creata da Mirolav Klose. Ma sarebbe ingiusto additare questa debàcle al singolo giocatore. Il Palermo ha giocato sul velluto ed ha saputo tenere le distanze tra i reparti, grazie anche alla sagacia tattica di Massimo Donati che ha letteralmente dominato la scena nei primi 45’, andando anche a segno. Mutti gli ha consegnato le chiavi del settore nevralgico del campo e l’ex barese ha ripagato la fiducia del mister con un’altra prova da incorniciare. I rosanero, adesso, sono attesi dall’insidiosa trasferta di Siena, mentre i laziali dovranno rimontare l’1-3 contro l’Atletico Madrid, in Europa League.
Gara archiviata in 45’ – Pronti via e il Palermo sfrutta subito le ampie praterie che la Lazio gli concede: al limite dell’area Miccoli “ammorbidisce” un pallone per Barreto che infila l’1-0 con un bel rasoterra angolato dal limite. Una manciata di minuti dopo Donati, spostatosi sulla destra dell’area, ha tempo e forza per indirizzare il suo missile sul lato opposto dove Marchetti non può arrivare. Ce ne sarebbe già abbastanza, ma prima del riposo i rosanero trovano il terzo gol da posizione ravvicinata, poiché a Silvestre è consentita la licenza di infilarsi in area e di colpire di testa davanti a Marchetti senza che nessuno lo marchi.
Pokerissimo servito – Nella ripresa, dopo due minuti Budan cala il poker con irrisoria facilità: Zauri e il neo-entrato Kozak perdono il pallone a centrocampo, Barreto può completare la sua splendida serata offrendo al ritrovato croato il pallone del quarto gol. Passano altri 4′ e Miccoli, servito da Ilicic forse in fuorigioco, anticipa l’uscita di Marchetti. Pokerissimo in meno di un’ora: l’estasi da un lato e il tormento dall’altro. I rosanero si distraggono, Viviano non ci sta a subire gol e nega ad Alfaro il gol ravvicinato. Il Palermo offre solo qualche colpetto sull’acceleratore, Dias completa la serata da dimenticare dei capitolini facendosi cacciare per doppia ammonizione e Reja non è da meno. Il gol di Kozak, frutto di un rimpallo, è un semplice brodino. In casa Lazio suona l’allarme e urgono rimedi al più presto. Il Palermo, se riuscisse a mantenere lo stesso trend casalingo anche in trasferta, sarebbe in lotta per lo scudetto.
Giuseppe Ferrara