Più incognite che certezze: a fornire la sintesi più asciutta (e forse più puntuale) del risultato delle trattative riprese ieri al ministero del Lavoro è stata la leader della Cgil, Susanna Camusso. Il governo è tornato a incontrare i sindacati e le imprese per parlare del mercato del lavoro, con un’attenzione particolare rivolta agli ammortizzatori sociali. Tra i punti snocciolati da Elsa Fornero, la graduale sostituzione della Cassa integrazione straordinaria con le indennità di disoccupazione. Un tema su cui il ministro ha già incontrato le “resistenze” dei sindacati.
Le intenzioni del ministro – “La riforma degli ammortizzatori sociali la faremo con i soldi che abbiamo” e “partirà non prima dell’autunno 2013“. Sono bastate queste due semplici dichiarazioni, consegnate ieri dal ministro Elsa Fornero ai suoi interlocutori, a riaccendere la diffidenza delle parti sociali. La responsabile del Welfare ha polarizzato l’attenzione sugli ammortizzatori sociali, spiegando – in sintesi – di voler riordinare la Cassa integrazione guadagni fino alla sospensione di quella straordinaria. Non solo: nelle intenzioni del governo ci sarebbe anche il rafforzamento dell’assicurazione per la disoccupazione involontaria e il potenziamento degli strumenti di sostegno al reddito e degli incentivi volti a “de-precarizzare” il lavoro.
I dubbi della Camusso… – Quando il vertice si conclude, il resoconto fornito dai leader sindacali tradisce un certo scetticismo. “Possiamo considerare l’incontro di oggi – ha spiegato la numero uno della Cgil, Susanna Camusso – come una prima introduzione a un discorso sugli ammortizzatori che è ancora tutto da fare”. “Se non ci si mettono risorse – ha notato la sindacalista – ci sarà una diminuzione e non un allargamento delle tutele. E’ evidente che allargando la platea dei beneficiari non basteranno le risorse che ci sono attualmente nel sistema”. E ancora: “Dire che la riforma potrà partire nell’autunno del 2013 è forse troppo ottimistico – ha tagliato corto la leader della Cgil – Non sappiamo ancora quanto dureranno gli effetti della crisi”.
…e di Cisl e Uil – “C’è tanto lavoro da fare – ha insistito Susanna Camusso – Mentre l’altra volta siamo usciti dicendo di aver capito delle cose che vanno nella direzione giusta, oggi usciamo con molti interrogativi e poche certezze”. Un giudizio non incoraggiante, confermato da Luigi Angeletti, che ha sollevato dubbi sulla paventata abolizione della Cassa integrazione straordinaria. “Non so con cosa la vorrebbero sostituire – ha scandito il leader della Uil – Non credo ci siano cose migliori”. Poco convinto anche Raffale Bonanni: ”Senza risorse tutto diventa più nebuloso”, ha notato il numero uno della Cgil, che ha aggiunto: “L’ipotesi di sostituire la Cassa integrazione speciale con un sussidio di disoccupazione non è quanto emerso nelle riunioni”.
Maria Saporito