Comitato europeo contro la castrazione – Oggi il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) si è definito contrario alla castrazione chirurgica tedesca. In Germania le persone condannate per gravi reati sessuali possono essere sottoposte a questo trattamento. Il CPT definisce questo atto “degradante” e scrive in un articolo che “la castrazione chirurgica è una tecnica mutilante e irreversibile che non può essere considerata una cura medica per coloro che sono stati condannati per crimini sessuali”.
Catrazione chirurgica e chimica – Un intervento che ha gravi conseguenze fisiche e mentali e consiste nella rimozione dei testicoli o delle ovaie. Differentemente da questa la castrazione chimica prevede l’assunzione di farmaci a base di ormoni per far calare il desiderio sessuale ed è prevista in molti Paesi fra cui gli Stati Uniti.
Le statistiche – Il governo tedesco ha risposto che la pratica della castrazione chirurgica viene effettuata su base volontaria per i reati sessuali molto gravi e che non vuole essere una punizione ma una cura per il detenuto. Permetterebbe quindi “eliminare, o almeno alleviare, le sofferenze legate a impulsi sessuali anormali”. Le statistiche dicono che tra i sottoposti a castrazione chirurgica sono meno di cinque persone l’anno e di questi solo il 3 per cento è poi stato recidivo. I detenuti che invece non sono stati operati hanno reiterato i reati sessuali nel 47 per cento dei casi.
Michela Santini