Noel Gallagher: “Altro che Radiohead, meglio Damon Albarn”

Intervista a Noel Gallagher – “Se dovessi collaborare a un disco, sarebbe quello di Damon (Albarn, ndr). In primo luogo perché è matto come una scatola piena di rane, numero due chiamerebbe un sacco di tizi che fanno hip hop a lavorarci sopra, e solo questo sarebbe fottutamente folle. Numero tre? Sarebbe un disco migliore”. Non c’è che dire, queste affermazioni dimostrano che Noel Gallagher ha delle preferenze ben chiare sulle sue preferenze musicali. E sono preferenze spiazzanti, in realtà. Perché nel corso della sua intervista a NME, l’ex-leader degli Oasis ha rilasciato la dichiarazione di cui sopra per rispondere alla domanda: preferiresti incidere un cd con i Radiohead o con i Blur? Al di là dell’indiscutibile valore di entrambe le band (i Blur, tra l’altro, sembrano vicini alla reunion), chiunque conosca un po’ di storia del Brit-Pop non può non rimanere sorpreso dalla scelta (ipotetica) di Gallagher.

 

Guerra e pace – Era il 1995, il Brit-Pop viveva la sua golden-age e il brano “Country House” dei Blur spodestava dalla prima posizione in classifica “Roll with it” degli Oasis. La reazione di Noel Gallagher fu durissima e portò ad una guerra mediatica tra le due band, che per anni si scannarono (con tanto di fan al seguito) a colpi di dichiarazioni provocatorie, spacciandosi entrambe come la band n°1 in Inghilterra. Fu la vera e propria guerra del Brit-Pop, che a cavallo tra gli anni ’90 e gli anni 2000 tenne banco su numerosi tabloid inglesi, fino a sparire con il declino delle relative band. La riappacificazione tra Gallagher e Albarn, tra l’altro, è arrivata proprio lo scorso ottobre, complice un pub e una sana pinta di birra. “È stato davvero un bel momento, un grande sollievo – ha dichiarato Gallagher -. Sono contento di averlo visto, avergli stretto la mano ed essermi scusato per tutta quella merda”. Dall’odio all’amore, e ora, alle convergenze artistiche, visto che stando alle sue dichiarazioni Noel preferisce Damon addirittura a Thom Yorke. Dici poco.

Roberto Del Bove