Nucleare Iran, impedito l’accesso a sito nucleare alla delegazione Aiea

Nessuna intesa – Come preventivato, si è conclusa con un nulla di fatto anche la seconda tranche di colloqui tra L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e il governo di Teheran, dove cinque delegati erano stati inviati per ottenere una risposta sulle crescenti preoccupazioni dell’Occidente in merito al programma nucleare iraniano.

Al termine della due giorni, l’Aiea ha diffuso un annuncio in cui ufficializzava il mancato raggiungimento di un accordo con il Paese asiatico, mettendo anzi in risalto un nuovo preoccupante aspetto: “Sia durante il primo che il secondo round di discussioni” si legge nel comunicato dell’Agenzia Onu con sede a Vienna, “la squadra dell’Agenzia ha chiesto l’accesso al sito militare di Parchin. L’Iran non ha autorizzato la visita“.

Questi ultimi dati non fanno altro che accrescere la tensione fra Iran e Nazioni Unite, che in seguito al divieto imposto per la visita al sito di Parchin non ha fatto mistero della posssibilità concreta che all’interno dell’impianto siano in corso test nucleari.

La versione iraniana – Il governo di Mahmoud Ahmadinejad ha reagito in modo discordante, rilasciando dichiarazioni diverse nei toni e nei contenuti, così come ci ha abituato negli ultimi mesi. Infatti il leader supremo della Repubblica Islamica, Alì Khamenei, ha ribattuto all’Aiea dichiarando: “Con l’aiuto di Dio e senza prestare attenzione alla propaganda, il corso delle attività nucleari dovrebbe proseguire con serietà e fermezza“; Khamenei ha ribadito che “le pressioni, le sanzioni e gli omicidi non porteranno frutti. Nessun ostacolo potrà fermare il lavoro dell’Iran sul nucleare“. Contemporaneamente, invece, l’ambasciatore iraniano all’Aiea, Alì Asghar Soltanieh, ha parlato di colloqui condotti con “cooperazione e comprensione reciproca”, assicurando che il dialogo continuerà in futuro.

Damiano Cristoforoni