Roma, Storace affonda su Alemanno: E’ un sindaco poveretto

Il nuovo rimpasto della giunta capitolina, imposto dal Tar per il rispetto delle “quote rosa”, ha premiato Lucia Funari. L’ex capo del dipartimento del Patrimonio e della Casa in Campidoglio prenderà il posto di Alfredo Antoniozzi, con cui ha lavorato gomito a gomito fino a ieri. Ma la nomina del nuovo assessore ha suscitato l’ira di Giuliana de’ Medici, la figlia di Giorgio Almirante (sponsorizzata da Francesco Storace) in lizza per l’ambito assessorato. Ad alzare la voce è stato proprio il leader della Destra, che ha scagliato un pesante atto d’accusa all’indirizzo del sindaco Alemanno, definendolo un “poveretto”.

L’ira di Storace – “Il sindaco Alemanno, dopo averci chiamato per stringere un’alleanza in questo ultimo anno di mandato che gli rimane, voleva da noi il nome di una donna per un assessorato della sua giunta, in discussione per il caso delle quote rosa. Dopo mesi di discussioni, gli abbiamo dato il nome di Giuliana de Medici“. A raccontarlo ieri sul suo blog è stato il numero uno della Destra, Francesco Storace, indispettito dalla scelta del primo cittadino di Roma che alla nomina della figlia di Almirante ha preferito quella di Lucia Funari. “La sua integrità morale, le capacità umane e professionali e la storia della sua famiglia – ha continuato Storace riferendosi alla de’ Medici – non potevano che giocare a suo favore. Invece no, proprio la sua parentela sembra essere lo scoglio maggiore per un sindaco che ormai di destra ha solo un passato sbiadito. Non certo il presente, né tantomeno il futuro”.

Alemanno? Un sindaco poveretto – Non basta: “Alemanno si vergogna di Almirante – ha rincarato Storace – e in questo modo offende un’intera comunità, la sua storia e chi per quelle idee ha perso la propria vita. E lo fa nel peggiore dei modi”. E ai giornalisti che lo hanno interpellato sull’argomento: “Alemanno ha fatto tutto da solo – ha ribadito l’ex governatore del Lazio – A Roma c’è un sindaco povero, anzi poveretto. Alemanno è un’altra persona rispetto a pochi anni or sono – ha affondato il leader della Destra – Vittima del suo contorsionismo, cerchiobottismo, opportunismo”.

Il corteo dell’orgoglio – “Il 3 marzo, nel corteo che si conclude a Bocca della Verità – ha detto Storace rivolgendosi direttamente all’ex compagno di partito – sentirai il grido di un popolo che non ha chiesto una poltrona per un proprio portaborse, ma rispetto per la sua storia”. “Un intero popolo sfilerà sotto il Campidoglio e urlerà il proprio orgoglio al sindaco Alemanno. Che come ha fatto ieri – ha concluso Storace – si ritirerà nel suo imbarazzante silenzio“.

Maria Saporito