Prova del fuoco – Nel dibattito televisivo di ieri sera in Arizona, dove martedì prossimo si voterà insieme al Michigan, Mitt Romney non poteva sbagliare, e non l’ha fatto: il frontrunner dei repubblicani, che ora vede pericolosamente insidiata la sua leadership, ha dato un’importante dimostrazione di forza agli elettori e ai suoi avversari, soprattutto a quel Rick Santorum che sorprendentemente è diventato il concorrente numero uno alla nomination.
Romney si è scagliato per tutta la durata della trasmissione contro il candidato cattolico, soffermandosi più volte sulla poca coerenza di Santorum con i suoi ideali ultraconservatori: “Ha votato per cinque volte in favore dell’innalzamento del tetto del debito senza votare tagli” ha attaccato l’ex Governatore del Massachusetts, che ha poi aggiunto “durante il suo mandato al Senato la spesa del governo federale è aumentata dell’80%“.
Falso conservatore – L’accusa che ha investito Santorum è quella di essere molto più politicamente “morbido” di come vuole apparire, cioè quel portavoce delle idee del Tea Party e della destra conservatrice; Romney non ha risparmiato bordate all’avversario, ricordando anche che nel 2008, quando il candidato dei moderati tentò per la prima volta la scalata alla Casa Bianca, Santorum gli diede il suo appoggio, nonostante Romney avesse appensa approvato in Massachusetts una riforma sanitaria molto simile a quella varata da Obama, aspramente criticata dal candidato italoamericano.
Santorum ha deciso di non controbattere alle accuse, portategli anche dagli altri candidati presenti al dibattito, ma ha invece dichiarato: “Devo ammetterlo, ho votato contrato i miei principi, ma sapete quando fai parte di una squadra a volte deve seguire il leader, ed io ho sbagliato“.
Damiano Cristoforoni