Macachi per vivisezione: animalisti in guerra

Macachi per vivisezione. Le mail di protesta, indirizzate al Ministro della Salute Renato Balduzzi (che ha disposto una verifica sul rispetto delle norme), giungono a ritmi incessanti. La vicenda dei novecento macachi provenienti dalla Cina, a carichi di centocinquanta alla volta ha fatto indignare il popolo animalista, che  in queste ore sta facendo sentire la sua voce attraverso il web, urlando tutta la sua contrarietà. I primati sono destinati ai laboratori Harlan di Correzzana, in provincia di Milano. Sul caso è intervenuto anche l’ex Ministro Brambilla, che ha annunciato di aver presentato un esposto in Procura in quanto, ha detto “si tratta di uno dei più grossi carichi di animali per usi asseritamente “scientifici” mai importati nel nostro Paese  che rappresenta certamente un episodio di estrema gravità ed evidenzia anche le incredibili proporzioni di questi traffici di morte”.

No alla vivisezione. Il concetto che trapela, molto chiaramente dalla mail destinata la ministro ed inviata a tutte le autorità competenti ed alla stampa è sostanzialmente questo. Non importa se siano  macachi, topi o altri tipi di animali (anche se in questo caso la vicenda ha fatto scalpore per l’enorme numero di primati in arrivo), la volontà,  spiega la lettera di protesta , è quella di abolire la vivisezione. E, unitamente alle parole della Brambilla, nel documento vengono prese ad esempio le numerose manifestazioni anti Green Hill, l’allevamento di beagle destinati a laboratori scientifici che opera a Montichiari, oggetto oltre che di proteste di piazza anche di polemiche  e proposte di legge che, nel caso passassero, ne arresterebbero l’attuale attività.  La lettera conclude chiedendo di “impedire l’arrivo di queste scimmie nel nostro territorio e di vietare una volta per tutte la vivisezione in Italia”.

A.S.