No Tav: la reazione dei politici

Le tensioni in Val di Susa, esasperate dal grave incidente che ha costretto Luca Abbà al coma farmacologico, hanno innescato le immancabili reazioni nel mondo della politica. Dagli storici oppositori della Tav ai convinti sostenitori della stessa, è tutto un coro di solidarietà levato all’indirizzo del giovane militante. Con gli inevitabili distinguo sull’opportunità di proseguire o meno i lavori avviati nei cantieri.

Vendola: Un’opera insensata – Tra i primi a commentare il brutto incidente di Luca Abbà, precipitato ieri da un traliccio dell’alta tensione mentre diceva no all’ampliamento dei cantieri della Tav, va menzionato il governatore della Puglia, Nichi Vendola. “L’incidente di questa mattina (ieri, ndr) rappresenta una svolta drammatica nella vicenda No Tav – ha detto il leader di Sel – Il primo pensiero è a Luca ed è di solidarietà: tutti ci auguriamo che possa superare la fase critica che mette a repentaglio la sua vita. Il secondo pensiero è sulla Tav: su un’opera che è sempre più difficilmente rappresentabile come un’opera sensata – ha notato Vendola – il cui costo faraonico stride terribilmente con la stagione di austerità che viene invocata da tutti”.

Una valle militarizzata – Altrettanto netto il giudizio espresso dal segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: “Il ferimento di Luca Abbà – ha denunciato – è frutto diretto della sconsiderata azione delle forze dell’ordine. L’esecuzione dell’esproprio di un terreno diventa un’azione militare in cui le regole d’ingaggio dei militari e della polizia sono molto più aggressive di quelle utilizzate in Afghanistan dai militari italiani”. A richiedere un tempestivo stop dei lavori è stato anche il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli: “Gli espropri vanno immediatamente fermati – ha tagliato corto – si apra un confronto con gli abitanti della Valle sui dati e sui numeri che dimostrano in modo inequivocabile che la Torino-Lione è un progetto senza alcuna utilità sia per l’Italia che per l’Europa”.

Pd: Solidali ma andiamo avanti – Su posizioni più “moderate” il capogruppo dell’Idv al Senato, Felice Belisario: “Il giovane Luca Abbà, cui va la nostra solidarietà, è in condizioni gravi – ha ricordato – Occorre fermarsi un attimo e riflettere: le infrastrutture sono fondamentali per il paese, ma è anche importante che siano frutto di una decisione partecipata”. Un concetto che non ha trovato eco nella nota vergata da Emanuele Fiano, presidente del Forum Sicurezza del Pd: “Ci auguriamo che Luca Abbà si possa riprendere e la sua vita sia salva – ha scritto – La solidarietà a lui e alla sua famiglia non ci impedisce però di mantenere salda la nostra linea, pur nella delicatezza del momento. Il progetto dell’alta velocità in Val Susa è un’opera infrastrutturale di grande impegno per l’Italia e l’Europa, che è stata decisa in ogni luogo necessario”.

Pdl: Da Abbà un gesto inconsulto – Più o meno quanto sostenuto da Osvaldo Napoli, esponente del Pdl: “A Luca Abbà faccio gli auguri più affettuosi di pronta guarigione – ha dichiarato – Abbà, va detto con grande franchezza, è stato insieme causa ed effetto di ciò che è accaduto. La sua avversione irriducibile alla Tav lo ha spinto al gesto estremo e inconsulto di arrampicarsi su un traliccio”. E ancora: “La Tav va avanti perché essa realizza una volontà politica deliberata a tutti i livelli – ha precisato Napoli – Invito i responsabili del movimento a impegnarsi per ricondurre nell’ambito della ragionevolezza la loro battaglia, legittima finché rispetta le decisioni delle autorità”.

Da Castelli a Grillo – A distinguersi è stato, come spesso capita, il leghista Roberto Castelli, che ieri – ai microfoni della trasmissione radiofonica La Zanzara – del militante ferito ha detto: “Gli auguro tutto il bene, ma se vai su un traliccio ad alta tensione, lo sanno tutti che ti fulmini o prendi la scossa e cadi. E’ matematico. Abbà se l’è cercata, non meritata”. A chiudere la “giostra”, è stato Beppe Grillo: “Robe da pazzi! – ha scritto ieri sul suo blog – Un ferito grave, l’accerchiamento della baita con persone dentro. Di nuovo violenze. Uno è caduto da un traliccio ed è grave in ospedale. A chi servono queste cose? Perché io vorrei capire – ha rincarato il comico genovese – cosa c’è dietro questo sistema!”.

Maria Saporito