Catricalà chiude al referendum sulla Tav

In un’intervista rilasciata ieri a SkyTG24, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, è tornato sul tema caldo della Tav che, oltre ai territori specificamente interessati (quelli della Val di Susa), sta infiammando vaste zone del paese. “Abbiamo il dovere morale, politico e civico di portare avanti il progetto”, ha scandito Catricalà, che ha chiuso a qualsiasi ipotesi di referendum e puntato (sobriamente) il dito contro la resistenza cristallizzatasi intorno a quello che ha definito un “totem”. 

Il dovere di andare avanti – “Il progetto è stato riconsiderato completamente, lo abbiamo riesaminato dal punto di vista giuridico, sociale e ambientale. Non ci sono punti oscuri”. A rimarcare le parole scandite pochi giorni fa dal premier Mario Monti è stato il sottosegretario Antonio Catricalà. L’ex responsabile dell’Authority sulla concorrenza ha ieri ribadito la necessità di proseguire i lavori per l’Alta Velocità, adducendo motivazioni che vincono i confini nazionali: “Abbiamo il dovere morale, politico e civico di portare avanti il progetto – ha insistito Catricalà – per non essere allontanati dall’Europa, da una credibilità che abbiamo riconquistato con estrema difficoltà”.

No al referendum – E sull’ipotesi – ventilata da alcuni – di rimettere la decisione finale al voto popolare attraverso un referendum: “Non credo che faremo un referendum su una vicenda cosi evidente e di importanza nazionale – ha affermato il sottosegretario – E’ chiaro che il confronto con le istituzioni, a ogni livello, proseguirà. Forse quello che noi dobbiamo migliorare – ha precisato il braccio destra di Monti – è la comunicazione sull’importanza di questa opera, che è importante e prioritaria per la nostra economia”.

Il totem dei No-Tav – Di più: Catricalà ha voluto focalizzare la propria attenzione sui rischi legati alle forme di “resistenza”: “E’ una questione che per la verità è diventata più un totem – ha notato – e il mio timore è che intorno a questo totem si aggreghino forze che non sono solo quelle della ragionevolezza, ma anche del contrasto in sé e quindi anche della forza contro la democrazia”.

Lavoro e ricchezza – “Lavoriamo per i giovani e per dare loro buoni posti di lavoro – ha concluso il sottosegretario, ritornando sulle parole usate da Mario Monti per ingrossare il fronte dei supporter dell’opera – Tutto quello che facciamo per aprire i mercati e sulle opere pubbliche è finalizzato al rilancio dell’economia e quindi a creare condizioni che diano posti di lavoro e ricchezza“.

Maria Saporito