Trattative a oltranza – Quella di oggi dovrebbe essere la giornata decisiva per arrivare ad un’intesa sulla riforma del lavoro. Gli appuntamenti si sono susseguiti nel corso di tutta la mattinata, dopo il pre-incontro notturno tra le parti sociali e il ministro Fornero, e alle 16 è stato previsto un nuovo vertice. Nei primi appuntamenti, presieduti da Monti, erano presenti per il governo i ministri Fornero, Corrado Passera e Vittorio Grilli, per i sindacati i segretari di Cgil Susanna Camusso, Cisl Raffaele Bonanni, Uil Luigi Angeletti e Ugl Giovanni Centrella, mentre le imprese sono state rappresentate da Emma Marcegaglia e Marco Venturi.
Le dichiarazioni – Il pessimismo emerge dalle dichiarazioni pervenute dalla totalità delle parti allontanando l’ipotesi di una mediazione e dell’approdo ad una riforma condivisa. Camusso: “nonostante gli sforzi unitari per costruire una mediazione con il governo l’esecutivo ha solo manifestato l’intenzione di manomissione dell’articolo 18. È più che fondato il timore che in realtà l’obiettivo del governo non sia un accordo positivo per il lavoro, ma i licenziamenti facili”. Confindustria, direttore generale Galli: “non ci sono state risposte positive, ma su alcuni punti importanti ci stanno pensando. Non voglio dire se la faccenda è chiusa, su alcuni punti importanti ci hanno detto che è in corso una riflessione, però non abbiamo avuto, peraltro, risposte positive”. Fonti del governo: “stretti i margini di mediazione”.
L’articolo 18 – Dalle ultime dichiarazioni il governo sembra non voler concedere molti margini di manovra almeno durante la trattativa e nello specifico la questione più dura rimane la modifica dell’articolo 18. Le parti sindacali, da parte loro se sono compatte nel sostenere come unica soluzione al licenziamento discriminatorio il reintegro, si dividono sui licenziamenti disciplinari, sui quali la Cgil non vorrebbe alcuna variazione dalla disciplina attuale. Monti preme per chiudere la trattativa entro la settimana, con o senza accordo, si andrà in Parlamento.
Irene Fini