Donna sciolta nell’acido, sei ergastoli al processo

Lea Garofalo – La donna, collaboratrice di giustizia, era stata sequestrata il 29 novembre del 2009 a Milano in zona Arco della Pace, portata in un magazzino tra Milano e Monza il giorno dopo, uccisa e infine sciolta nell’acido. Per l’agghiacciante omicidio erano stati imputati Carlo Cosco, ex compagno della donna, Vito Cosco, Giuseppe Cosco, Carmine Venturino, Rosario Curcio e Massimo Sabatino, tutti condannati all’ergastolo. I giudici hanno quindi accolto la richiesta del pm della Dda di Milano.

Isolamento e risarcimenti – Inoltre i giudici hanno condannato Carlo Cosco e Vito Cosco a scontare i primi due anni del carcere a vita in isolamento diurno, mentre gli altri condannati resteranno isolati solo per il primo anno della pena. In separata sede poi verranno determinati i danni subìti dalle parti civili, anche se come provvisionale i condannati dovranno risarcire Denise, la figlia ventenne della vittima, per un importo di 200mila euro, e il Comune di Milano per 25mila euro.

Denise ha assistito all’udienza nascosta – La figlia della Garofalo, che si era costituita parte civile, ha assistito nascosta al processo contro il padre e l’ex fidanzato, per motivi di sicurezza. Elogi da varie parti al coraggio della ventenne che ha saputo spezzare il filo di omertà che avvolge le organizzazioni mafiose, rischiando in prima persona, per dare giustizia all’omicidio della madre.

Marta Lock