Di Pietro vs Monti: Ha i morti sulla coscienza

A rendere incandescente l’aria all’interno della Camera è stato ieri il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. Durante le dichiarazioni di voto sul dl Semplificazioni, l’ex togato ha scagliato una violentissima invettiva contro il presidente del Consiglio, accusandolo di provocare la morte degli italiani “vinti” dalla crisi economica. Un atto d’accusa al quale il premier non ha voluto cedere il fianco, replicando con un secco no comment, ma che ha suscitato l’indignazione trasversale del mondo della politica.

Di Pietro senza freni – “Mentre lei, signor presidente del Consiglio latitante che non c’è e non viene in Parlamento, va a raccontare le bugie sui giornali, ci sono persone che non arrivano a fine mese che si stanno suicidando. Lei ce li ha sulla coscienza questi suicidi perché lei sta stabilendo due pesi e due misure”. Sono queste le parole durissime con cui Antonio Di Pietro ha aperto ieri il fuoco sul premier Mario Monti. L’ex pm ha raggelato l’Aula di Montecitorio, tracciando un filo rosso tra i suicidi (sempre più frequenti) verificatisi nel nostro paese e i provvedimenti messi a punto dai tecnici, che starebbero contribuendo – è il giudizio di Di Pietro – ad allargare in modo allarmante la “forbice sociale”.

Deputati indegni – “La cosa che deve farci riflettere di più – ha continuato il leader dell’Idv rivolgendosi al governo – è il consenso che vi stanno dando all’interno di quest’Aula. Intervenendo sull’articolo 18 tutti vi hanno battuto le mani come se i problemi del paese fossero stati risolti. I problemi li dobbiamo risolvere intervenendo in modo molto chiaro – ha continuato Di Pietro – innanzitutto sulla legge elettorale per riscrivere questa platea perché questa platea – ha spiegato indicando gli scranni dell’Aula – non è degna del Parlamento a cui apparteniamo”.

Ingiustizia sobria – Un atto di accusa durissimo, coronato in un parallelo più che impietoso: “Siete sobri, per carità – ha concesso l’ex pm – ma sobriamente state rovinando l’Italia perché fate delle scelte ingiuste, ingiustificate per il paese. Siete come il chirurgo che esce dalla sala operatoria e dice ai familiari: l’operazione è perfettamente riuscita, il paziente è morto“.

Invito alla misura – Portato a conoscenza delle dichiarazioni di Antonio Di Pietro dai giornalisti, il presidente del Consiglio, Mario Monti, non ha voluto commentare. “Per evitare al massimo ogni rischio di tensione sociale – si è limitato a dire nel corso della conferenza stampa convocata per presentare il ddl sul lavoro – occorre senso della misura da parte di chi ha responsabilità pubblica. Non ho mai detto – ha precisato il Professore – che la crisi è finita. Quello che ho detto, anche alla stampa estera, è che la crisi dell’Eurozona è quasi finita”.

Condanne bipartisan – Ma a condannare senza tentennamenti le parole di Antonio Di Pietro sono stati molti “colleghi”. “Ritengo grave e pericoloso – ha commentato il democratico Francesco Boccia – che un leader di partito usi un simile linguaggio in Parlamento. In questo caso non c’entra niente la libertà di criticare, anche duramente, la politica del governo, ma si tratta solo di un esempio di irresponsabilità“. Sulla stessa linea il finiano Benedetto Della Vedova: “Da Di Pietro – ha detto – sono giunte oggi parole insensate e violente contro il presidente del Consiglio, Mario Monti. Scegliere, come ha fatto l’ex magistrato ed ex ministro della Repubblica, la logica del ‘tanto peggio, tanto meglio’, strumentalizzando le difficoltà di tanti italiani – ha rincarato – è da irresponsabile“.

Abbassare i toni – “Le parole irresponsabili pronunciate da Antonio di Pietro offendono la memoria di tutti coloro che la crisi ha spinto verso il gesto disperato del suicidio – ha osservato anche Maurizio Lupi del Pdl – Invece di colpevolizzare il presidente Monti, il leader dell’Idv farebbe bene ad abbassare i toni per evitare che una situazione già tesa peggiori. Non strumentalizziamo i morti – ha concluso il pidiellino – lavoriamo tutti insieme per evitare che certi gesti si ripetano”.

Maria Saporito