Norvegia, processo Breivik. Continua il processo in Norvegia contro Anders Breivik, l’uomo che nel luglio scorso ha compiuto la strage di Utoya e l’attentato contro il quartiere governativo di Oslo, che portarono alla morte di 77 persone, la maggior parte delle quali era di giovane età. Ieri è andata in scena la seconda giornata d’udienza, ma nella mente delle persone presenti in aula riecheggiano ancora le parole pronunciate dall’uomo 24 ore prima, in cui si era dichiarato “non colpevole”, dicendo anche di voler essere “assolto, per aver agito per legittima difesa”. Breivik ha nuovamente salutato tutti col saluto nazista, ed ha poi spiegato i motivi che l’hanno spinto al folle gesto, che è costata la vita a moltissime vittime innocenti.
“Rifarei tutto” – Breivik ha innanzitutto elogiato il suo attacco, definendolo “il più sofisticato e spettacolare in Europa dalla seconda Guerra Mondiale”. L’attentatore ha poi dichiarato di non essere pentito di ciò che ha fatto, e di essersi ispirato alle imprese terroristiche di Al-Qaeda, organizzazione che Breivik sostiene da sempre di voler combattere. L’estremista di destra ha poi parlato dell’esistenza di altre due cellule terroristiche autonome, e di non essere spaventato dall’ergastolo o dalla morte, perché per lui “morire per il nostro popolo è un diritto ed un dovere”. Intanto la corte sta discutendo sulla sostituzione del giurato Thomas Indreboe, che aveva dichiarato di essere a favore della pena di morte per Breivik. Se la richiesta di ricusazione dovesse venire accettata, Indreboe potrebbe essere rimpiazzato dalla giurata di riserva Elisabeth Wisloeff.
Simone Lo Iacono