Fiorentina-Novara: Delio Rossi, la rissa con Ljajic e le reazioni del web

Risse tra ultras sugli spalti e per le strade delle città (ne abbiamo viste milioni), risse tra calciatori avversari per qualche parola di troppo (e si pensi a Materazzi abbattuto da un colpa di testa di Zidane), risse tra compagni di squadra a causa di un calcio di punizione (come nel caso di Robben e Ribery durante l’intervallo del ritorno della semifinale di Champions League tra Bayern Monaco e Real Madrid); mai – ancora – si era visto il tecnico di una squadra di calcio picchiare un proprio calciatore: nello specifico, è stato Delio Rossi ad ampliare la casistica degli stigmatizzabili momenti di violenza nel giuoco del pallone.

Il tecnico della Fiorentina, a metà del primo tempo del match tra i Viola e il Novara, decide di cambiare Adem Ljajic con Ruben Olivera; il giovane calciatore serbo, contrariato dall’essere costretto a doversi sedere già in panchina, lo applaude, scatenando la più inattesa delle reazioni: l’espertissimo tecnico ex Lazio, in un impeto di rabbia, si scaglia contro il proprio giocatore, prendendolo letteralmente a pugni (e non si tratta d’eufemismo, come si può vedere dal video allegato).

Gesto da padre all’antica o momento di follia? Il web si schiera e sono molteplici le letture dell’accaduto: in una delle Fan Page dedicate all’alleantore, se molti puntualmente sottolineano come sia brutto vedere un uomo di 52 anni inveire fisicamente un ragazzino una trentina d’anni più giovane (“Complimenti per l’esempio che dai ai bimbi che si affacciano al gioco del calcio! Un giocatore può avere le reazioni che vuole, e si può benissimo rimproverare nello opportune sedi!”, ricorda saggiamente un utente di Facebook), parecchi sono coloro i quali prendono le parti del tecnico di Rimini.

“Hai fatto bene. Mi sono rotto a vedere ragazzini scarsi che non rispettano le decisioni degli allenatori. Qualcuno dice che esempio dai, come se avesse fatto una cosa negativa, invece hai fatto benissimo”, scrive infatti uno dei non pochi utenti FB pro Rossi.

L’unica cosa certa è che in futuro, prima di applaudire il proprio allenatore nell’atto di svolgere il proprio compito, i calciatori ci penseranno più di una volta. E, adesso, attendiamo con ansia qualche presidente spendaccione che picchi i propri ‘impiegati’ poco produttivi o qualche arbitro che – stanco di sentirsi ripetere come la propria moglie sia fedifraga – esca dal terreno di gioco per difendere il proprio onore. Solo allora le avremo viste tutte.