La mafia non strangola i suoi clienti – Una nuova bufera si è abbattuta su Beppe Grillo dopo che, a Palermo per sostenere il candidato sindaco per il suo movimento, aveva detto: “la mafia non strangola i suoi clienti, si limita a chiedere il pizzo, mentre la politica strangola le sue vittime, i cittadini italiani”. Una battuta mal riuscita quella del comico genovese in una città, Palermo, che purtroppo vanta il record negativo delle morti per mafia. La condanna di Grillo è stata unanime sia da parte del mondo politico sia da parte dei parenti delle vittime e delle associazioni antimafia, fino ai social network, Facebook e Twitter.
I commenti di politici e familiari delle vittime – Pier Luigi Bersani ha commentato: “Dopo gli evasori, Grillo ha sdoganato la mafia”. Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini è sdegnato: “Per me Grillo può dire quello che vuole”. “Grillo parla come un mafioso, senza essere nemmeno originale – dice Claudio Fava, figlio del giornalista ucciso dalla mafia e membro di SeL – Gli stessi argomenti, prima di lui, li hanno già utilizzati Vito Ciancimino e Tano Badalamenti. E come l’ultimo dei mafiosi non ha nemmeno il coraggio di confrontarsi pubblicamente sulle sue patetiche provocazioni”. E ancora Pina Maisano, vedova di Libero Grassi, imprenditore ucciso da Cosa Nostra per essersi ribellato al racket: “Grillo dimentica che ha anche ucciso le persone che il pizzo non hanno voluto pagarlo”. E Angela Ogliastro, sorella di Serafino Ogliastro, poliziotto ucciso: “Le parole di Grillo sono un’offesa nei confronti di tutti i familiari delle vittime di Cosa nostra e un insulto al lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine”. Grillo ha replicato: “Mafioso mi mancava. Avanti, sparate le vostre ultime cartucce”.
Irene Fini