Tam tam di notizie – E’ stato un susseguirsi continuo di notizie e loro smentite, il probabile motivo che ha spinto Luigi Martinelli, l’ex imprenditore di Romano di Lombardia, a fare irruzione giovedì mattina nell’Agenzia delle Entrate armato di un fucile, due pistole e un coltello, prendendo in ostaggio 15 persone. In principio si era parlato di una cartella esattoriale di 1.000 euro, poi era trapelata la notizia che si trattasse di circa 40mila euro, poi ancora 1.000 e di nuovo un importo molto più alto. Ora si è giunti alla verità: l’uomo aveva ricevuto una cartella dell’importo di 1.400 euro per il canone Rai non pagato per ben 11 anni.
L’arsenale in casa – Martinelli, amante della caccia, aveva all’interno della propria abitazione un vero e proprio arsenale costituito da 5 carabine, 2 fucili, 2 pistole, 600 munizioni e oltre un chilo e mezzo di polvere da sparo, oltre al fucile e alle due pistole che aveva con sé durante il blitz, tutti sequestrati dalle forze dell’ordine. Il suo porto d’armi era scaduto perciò dovrà rispondere anche dell’accusa di porto illegale d’armi, oltre a quello di sequestro di persona, minacce e spari in luogo pubblico.
Reazione spropositata e possibilità di reiterazione – Il gip ha confermato la custodia cautelare in carcere perché ritiene che la reazione dell’uomo sia stata spropositata rispetto alla causa del gesto, e che ci sia una seria probabilità che possa ripetere gesti altrettanto pericolosi. L’ammissione di essere cosciente della gravità di quanto commesso e di aver voluto solo far sentire la propria voce al Governo italiano riguardo alla disperazione che lui stesso e molte persone provano in questo momento di grave crisi, non è stata sufficiente a farlo uscire dal carcere.
Marta Lock