In un pomeriggio elettorale particolarmente concitato, scandito dai continui aggiornamenti delle proiezioni provenienti dai seggi, c’è già chi ha potuto festeggiare la sua personale vittoria. Il sindaco uscente di Verona, Flavio Tosi, si conferma alla guida della città, attestandosi ampiamente al di sopra del 50,1% necessario per passare al primo turno. Successo a metà, invece, per l’aspirante sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che non avendo raggiunto la maggioranza assoluta delle preferenze, dovrà attendere il ballottaggio.
Ancora Tosi a Verona – “Ci siamo impiegati per cinque anni e continueremo a farlo per altri cinque”: sono queste le primissime parole consegnate dal due volte sindaco di Verona, Flavio Tosi, ai giornalisti. “Questa è una vittoria soprattutto dei veronesi – ha continuato il leghista – ed è a loro che devo il mio più sentito ringraziamento. Abbiamo vinto nonostante tutto e tutti”. E a chi gli ha chiesto se avesse già avuto contatti con la dirigenza del Carroccio: “Ho sentito Maroni che, ovviamente, si è complimentato”, ha risposto Tosi, lasciando intuire di non aver invece ricevuto telefonate da Umberto Bossi.
Verso il ballottaggio a Palermo – Diverso lo scenario profilatosi a Palermo, dove l’Idv Leoluca Orlando, nonostante l’ampio vantaggio sugli altri sfidanti, non è riuscito (almeno per il momento) a centrare la soglia del 50,1%. “La metà degli elettori del Pd ha votato per me – ha osservato l’aspirante primo cittadino – Credo che su questo punto Bersani dovrebbe riflettere”. Fortemente polemico anche sugli altri due candidati che, verosimilmente, dovranno fronteggiarlo al ballottaggio: il vincitore delle primarie di centrosinistra, Fabrizio Ferrandelli e il candidato di centrodestra (sostenuto da Pdl e Udc), Massimo Costa. “Non devo curarmi degli scomparsi, ma della città di Palermo – ha affondato il dipietrista – l’uno è espressione del governatore Lombardo e l’altro dell’ex sindaco Cammarata”.
Maria Saporito