Al Tribunale di Cagliari sono state presentate quasi 13mila firme per la prima consultazione popolare sull’indipendenza della Sardegna dal resto d’Italia. L’iniziativa è stata intrapresa sei mesi fa, da quando si è insediato il governo Monti, da parte del movimento Malu entu e del suo leader storico Doddore Meloni. Il quesito, per conoscere il pensiero dei sardi sull’argomento, era: “Sei d’accordo, in base al diritto internazionale delle Nazioni Unite al raggiungimento della libertà del popolo sardo, con l’indipendenza?” e secondo il movimento che lo ha promosso dovrebbe essere una prima interrogazione per successivamente, entro l’anno o all’inizio del 2013, portare gli elettori alle urne.
Dell’indipendenza della Sardegna si sono fatti promotori negli anni molteplici movimenti dalle sigle più svariate, tentativi non portati a termine perché molti anche dei partiti indipendentisti non sarebbero d’accordo sul momento scelto, ritenendo la Regione non ancora pronta per questo passo. I rappresentanti di Malu entu hanno così spiegato: “Abbiamo portato le locandine nel 95 per cento dei centri, abbiamo lasciato i moduli di adesione nei comuni e soprattutto abbiamo fatto campagna all’estero, attraverso i circoli dei sardi. Da New York a Marsiglia, da Buenos Aires a Londra e Rotterdam. Al momento però di firme ne sarebbero state depositate 12.999, un numero non casuale, ma scaramantico. Scelto per sfidare la cattiva sorte”.
Irene Fini