Lo stop imposto al ddl anti-corruzione in Commissione Giustizia alla Camera ha fatto infuriare Antonio Di Pietro. Il leader dell’Idv ha rivolto un pesante atto d’accusa al Pdl: “Vuole impedire che vada in porto la riforma utile a combattere i reati contro la pubblica amministrazione“, ha sostanzialmente detto l’ex togato, che ha ricevuto in risposta la “stilettata” di Fabrizio Cicchitto: “E’ il solito demagogo – ha tagliato corto il capogruppo del Pdl alla Camera – Non riuscirà a intimorirci”.
Peggio di Tangentopoli – “E’ peggio del ’92-’93. Mentre la magistratura lavora colpendo il marciume della seconda Repubblica, in Parlamento c’è un partito che si sta adoperando per impedire che vada in porto una riforma per combattere i reati contro la pubblica amministrazione e per ridurre gli strumenti contro la criminalità politica e finanziaria”. A consegnare l’impietoso giudizio sul presunto “ostruzionismo” esercitato ieri dal Pdl a Montecitorio è stato Antonio Di Pietro. Per l’ex magistrato, il disegno del partito del Cavaliere risponderebbe a logiche più pericolose di quelle manifestatesi durante gli anni di Tangentopoli, volte a ostacolare la lotta alla corruzione e al malaffare.
La replica di Cicchitto – Parole pesanti, che hanno spinto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a rispondergli per le rime: “Di Pietro non può fare come al solito il demagogo cercando di ingannare gli italiani – ha detto – Nelle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia non è in atto alcun ostruzionismo, ma un serrato confronto sul merito. Con le sue sparate verbali, Di Pietro vorrebbe impedire ai parlamentari del Pdl di esprimere le loro posizioni di merito, serie e motivate – ha spiegato Cicchitto – ma non riuscirà certo a intimorire nessuno con i suoi berci”.
Il caso Morace – Intanto nel partito dell’ex magistrato si registra qualche tensione dopo le dichiarazioni eclatanti rese dall’ex dirigente bolognese, Domenico Morace. “Non può essere vero, assolutamente. Contro questa persona provvederò a difendere il buon nome del partito nelle opportune sedi”, si è limitato a dire Di Pietro riferendosi alle accuse di cattiva gestione dei fondi dell’Idv in Emilia Romagna sollevate da Morace. Più articolata la risposta di Silvana Mura, chiamata personalmente in causa dall’ex segretario dell’Idv a Bologna.
La versione di Silvana Mura – Dopo aver diffuso una nota, in cui ha annunciato l’intenzione di adire vie legali contro Morace, la tesoriera dei dipietristi ha così risposto ad Affaritliani: “Morace mi disse: ‘Chiedi come usa i fondi Nanni’. Io gli risposi: ‘Non tocca a me controllare perché ci sono dei Revisori in Regione, ma visto che me lo dici, lo farò’. Nanni mi mostrò i documenti di spesa che aveva depositato al Collegio dei Revisori della Regione, per quello che mi è stato mostrato – ha affermato Silvana Mura – non ho trovato anomalie“. “Per quanto riguarda i gruppi regionali non devo risponderne io – ha precisato poi la tesoriera nazionale dell’Idv – Io ho responsabilità diverse e non posso rispondere di cose del genere”.
Maria Saporito