Bossi: Non lascio, voglio la Padania libera

Il verbo “mollare” non sembra comparire nel vocabolario del Senatur. Dopo aver letto alcuni articoli di giornali che insistevano sull’ipotesi di una sua imminente uscita di scena, Umberto Bossi ha scelto di intervenire per sgombrare il campo da eventuali fraintendimenti. “Non è assolutamente vero che ho intenzione di lasciare“, ha detto rimarcando piuttosto la promessa di una Padania libera.

Bossi non molla – “Non è assolutamente vero che ho intenzione di lasciare. E’ la prova provata che piacerebbe al sistema e ai suoi uomini, ma io lascerò soltanto quando la Padania trionferà“. Le parole di Umberto Bossi non potevano smentire in modo più netto le tesi apparse oggi su molte pagine di giornali relative a un suo prossimo “addio” alla politica. Investito dai recenti scandali, il Senatur ha sì deciso di ritirare la sua candidatura a segretario federale della Lega, ma senza rinunciare del tutto al suo impegno all’interno del movimento.

Verso una Lega nuova – Anzi: oggi Bossi sarà a Lesa, in provincia di Novara, dove si misurerà con la base leghista. Un “termometro” importante che potrà fargli capire se e quanto gli avvisi di garanzia recapitati a lui e ai suoi figli abbiano concretamente compromesso il rapporto con i militanti padani. Intanto all’interno del Carroccio si registrano importanti cambiamenti: l’europarlamentare Matteo Salvini (sponsorizzato da Roberto Maroni) sostituirà presto Giancarlo Giorgetti alla presidenza della Lega in Lombardia, contribuendo a rendere meno sfumato il profilo di una Lega nuova.

Zaia: Bossi ha sbagliato – Un progetto condiviso anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che dalle colonne del Gazzettino ha lanciato un inequivocabile appello: “Se qualcuno continua ad azionare la macchina del fango solo per abbattere nemici interni, nel 2013 non verremo solo puniti ma saremo destinati a scomparire“. E ancora: “Bossi ha sbagliato e l’ho ripetuto in tempi non sospetti – ha detto Zaia – Ha sbagliato per i figli e ora sta alla giustizia valutare”. “Cospargiamoci il capo di cenere e pensiamo alle nostre colpeha insistito il presidente della Regione Veneto – La magistratura fa solo il suo dovere. E, se guardiamo a quello che accade in altri partiti, ricordiamoci che mal comune non è mezzo gaudio”.

Maria Saporito