E a Bologna si radunano i rottamatori del Pdl

Merito, primarie e innovazione: sono queste alcune delle parole chiavi scandite ieri in piazza Galvani a Bologna, dove circa 200 amministratori del Pdl si sono dati appuntamento per far sentire la loro voce. A “capitanarli” il giovane consigliere regionale, Galeazzo Bignami, animatore della manifestazione “Fuori”, con la quale hanno voluto recapitare un messaggio inequivocabile ai dirigenti del partito. Fuori corrotti e veline, dentro competenti e appassionati. A “benedire” da lontano il raduno dei “rottamatori” del Pdl, l’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

Pidiellini delusi – “La nostra non è una battaglia di età, ma di testa. I panni sporchi si lavano in casa, ma si stendono in piazza e di questo non ci vergogniamo”. Così Galeazzo Bignami, consigliere regionale del Pdl in Emilia Romagna, ha aperto ieri il suo discorso nella piazza bolognese attrezzata ad accogliere oltre 200 amministratori pidiellini scontenti. “Il problema è tra chi vuole il cambiamento e chi non vuole il confronto”, ha continuato Bignami, che ha inviato anche un messaggio personale al segretario Alfano, invitandolo a dedicarsi con meno “accanimento” a twitter e con più impegno all’organizzazione del partito.

Stop al governo Monti – Non solo: dai vari interventi succedutisi in piazza è giunto inequivocabile l’invito a “staccare la spina” al governo Monti, percepito come uno strumento di “fustigazione” sociale dal quale è necessario affrancarsi. Senza considerare l’insofferenza manifestata nei confronti di quanti hanno dimostrato di non “meritare” l’appartenenza politica al Pdl, con esplicito riferimento ai troppi corrotti o alle ex showgirl “paracadutate” nei consigli regionali.

L’approvazione di La Russa – La manifestazione di Bologna è stata “benedetta” dal coordinatore del partito, Ignazio La Russa, che in collegamento telefonico ha detto: “Guai a bloccare l’ingresso delle nuove generazioni nelle posizioni di responsabilità che dimostrano di meritare. Occorre cambiare il modo di selezione della classe dirigente. Non è un problema generazionale – ha precisato l’ex ministro – la nuova classe dirigente si seleziona con la militanza e con la piazza”.

Maria Saporito