Terremoto in Emilia Romagna: molti indagati nell’inchiesta della Procura di Modena

Molti avvisi di garanzia – Secondo le dichiarazioni ufficiali del procuratore di Modena Vito Zincani, saranno molte le persone indagate nell’inchiesta aperta in merito ai crolli dei capannoni durante il terremoto, questo sia per accertare le responsabilità nella vicenda, sia per permettere a tutte le persone coinvolte di partecipare alle indagini.

Le normative vigenti – L’esperto Bernardino Chiaia, ordinario di Scienza delle Costruzioni del Politecnico di Torino, ha specificato che i capannoni in Emilia sono stati costruiti senza tenere conto delle normative antisismiche vigenti dal 2003, questo perché in precedenza la zona non era ritenuta ad alto rischio di terremoti. Poi, quando la mappatura della Protezione civile è stata modificata, l’attenzione alle normative è stata incentrata principalmente nella costruzione degli edifici civili. Ora è diventato estremamente urgente che anche gli edifici industriali vengano adeguati.

L’agibilità ai capannoni che rispondono alla norma vigente – Il capo della Protezione civile, Gabrielli, ha dichiarato che agli edifici industriali che saranno giudicati conformi alle normative antisismiche del 2003 e che non hanno subìto danni, verrà data l’agibilità e sarà consentita la ripresa dell’attività produttiva già a partire dalla prossima settimana. Fondamentale però sarà la sicurezza e l’incolumità delle persone che lavorano all’interno delle fabbriche, che non dovrà in alcun modo essere messa in secondo piano rispetto alla ripresa della produzione.

Marta Lock