Cosmo, il terremoto in Emilia – Questa sera, alle 23.55 su Rai3, andrà in onda una nuova puntata di Cosmo, il programma di divulgazione scientifica condotto dalla giornalista Barbara Serra. Sarà una puntata speciale dedicata all’emergenza terremoto. Dopo il sisma che ha colpito l’Emilia ritornano tragicamente d’attualità gli interrogativi che anche Cosmo ha posto più volte nelle precedenti puntate: se non è possibile prevedere i terremoti, perché non si riesce almeno a prevenirne gli effetti? Sappiamo abbastanza di ciò che avviene sotto i nostri piedi o la ricerca e la prevenzione sono ancora gravemente arretrate? Perché terremoti molto più potenti, in paesi come il Giappone, non provocano lo stesso numero di morti e la stessa devastazione? Reportage sui luoghi della tragedia e un dossier con i materiali raccolti da Cosmo nelle precedenti puntate, per ragionare sul futuro dopo il terremoto dell’Emilia. Molti, inoltre, gli interrogativi posti agli scienziati: perché non avete previsto che quella zona fosse sismica? Com’è nata la scienza che si occupa di stabilire quali siano le zone sismiche? E che metodi usa? Sono sufficienti? Perché cadono i capannoni? Quanto sono sicuri gli edifici dove abitiamo, lavoriamo o dove studiano i nostri figli? Un rapporto di Cosmo sui terremoti, tra scienza e prevenzione. Warner Marzocchi, dirigente dell’INGV, intervistato dal programma dice: “Il sisma in Emilia potrà durare ancora per mesi, forse per anni. Questo evento è compatibile con la nostra cartina delle zone a rischio del 2004. Il problema è che per avere dati di dettaglio sui bacini alluvionali bisognerebbe fare ricerche molto costose”. Quindi il problema sono sempre i soldi? “L’Italia è un Paese quasi interamente a rischio sismico, ci vorrebbe una rete di monitoraggio multiparametrico, ma costa molto”. E Paolo Clemente, ingegnere dell’ENEA alla domanda: è possibile che le trivellazioni per cercare il gas in quella zona abbiano avuto un’influenza, o si tratta di una sciocchezza? risponde: “Non è una sciocchezza: è possibile che si creino dei vuoti quando si prelevano gas dal sottosuolo, dipende da come viene fatto. Bisogna approfondire“.
G. T.