Due giornate importanti quella di sabato, quando Matteo Salvini è diventato segretario della Lega Lombarda, e di domenica, quando Flavio Tosi è stato eletto al congresso di Padova numero uno della Liga Veneta. Importanti perché il dopo Bossi appare sempre più definito, il futuro della Lega è Maroni, come il successo dei maroniani ci dimostra. Il sindaco di Verona Flavio Tosi parla della Lega di domani: “È normale che ci sia un ricambio degli organi del movimento. Dopo Bossi ci sarà un altro segretario federale non indicato per appartenenza territoriale ma in grado di creare più consenso e un elevato grado di credibilità. Può essere Maroni, non perché lo dico io, ma con lui c’è un rapporto di stima reciproca che aiuta a lavorare bene insieme e poi Maroni è nella Lega da più di vent’anni“.
La Lega ha pagato molto alle ultime amministrative lo scandalo che l’ha travolta. “C’è ancora la possibilità di tornare credibili di fronte ai nostri elettori – ha detto Tosi – . Nell’ultime elezioni c’è stato un calo della nostra parte elettorale, è inutile nasconderlo. L’ossatura della Lega è, però, sempre quella e sono convinto che quei voti sono recuperabili“. Tosi continua comunque ad essere reputato da molti un “candidato che divide”: al congresso di Padova ha raccolto 236 voti, contro i 178 di Massimo Bitonci, simbolo del venetismo puro, che ha riunito i voti degli indecisi la maggior parte degli indecisi e di coloro che non amano il tricolorismo di Tosi.
Irene Fini