Terremoto Emilia,Mirandola: “Risaliamo a bordo c …”

La cittadella colpita dal terremoto cerca di rialzarsi in tutti i modi. De Falco e Schettino servono, non per fare nuove polemiche, ma per ribadire a tutti che gli emiliani e soprattutto gli abitanti di Mirandola, cittadella duramente colpita dallo sciame sismico iniziato il 20 maggio scorso, che non accenna a finire, non hanno nessuna intenzione di mollare e di farsi piegare dal terremoto. Nonostante la paura, la grande paura, i nervi a fior di pelle, le notti fra macchine e tende, la distruzione generale del proprio paese, le continue scosse e le mille difficoltà le persone colpite si sono seriamente stufate di rimanere in balia della natura e vogliono provare a riprendere in mano la propria vita ricostruendo ciò che i sismi del 20 e del 29 maggio, soprattutto, hanno distrutto. Così, lo striscione appeso, con su scritta la frase: “Risaliamo a bordo c…” deve servire a tutti i compaesani come monito a non mollare e a non lasciarsi andare al pessimismo.

Vita spirituale e scolastica. La vita deve andare avanti e così  nonostante “Nella nostra diocesi non ci sono più chiese, su 43 chiese quelle crollate o inagibili sono 39”, ecco cosa ha detto Don Gianni ai giornalisti, nella tendopoli si celebrano le funzioni religiose, si riprendono i matrimoni , le comunioni ed i battesimi. Sempre nelle tendopoli o nei container riprende poi anche la quotidianità degli studenti che attendono il decreto mercoledì per leggere il decreto del Miur e sapere cosa li attende. Pare però che proprio a Mirandola, devastata dall’ultimo terremoto del 29 maggio, gli alunni, sosterranno solo esami orali, sotto un tendone della protezione civile.

Il giorno del lutto nazionale. Ebbene sì, anche per vincere la paura e lo stress durante lo sciamo sismico la quotidianità  di ciascuno deve riprendere il prima possibile. Tutti gli emiliani hanno voglia di rialzarsi e, nonostante la durissima prova a cui sono sottoposti, si aiutano a vicenda passandosi da un paese all’altro, da una macchina all’altra, e di tenda in tenda ciò di cui si ha bisogno in una gara di solidarietà costante senza pensare troppo che il paese si presenta come nelle immagini della photogallery, senza pensare troppo, nemmeno, che oggi, 4 giugno, è il giorno del lutto nazionale. Si commemorano i morti, ma ci si sostiene a vicenda perché non importa quale sia l’epicentro: Novi di Modena, quello di ieri, 3 giugno, Finale Emilia, Mirandola, Sant’Agostino; siamo tutti sulla stessa barca e in qualche modo bisogna reagire, vincere la paura, e riprendere a vivere.

Alessandra Solmi