Processo per omicidio volontario al vigile milanese che aveva ucciso un cileno in fuga

Giudizio immediato – Il giudice ha disposto il rinvio immediato a giudizio per l’agente di polizia locale Alessandro Amigoni, che lo scorso febbraio durante un inseguimento aveva fatto fuoco contro due cileni in fuga uccidendone uno. La vicenda era subito apparsa controversa, perché da un lato c’erano le testimonianze dei colleghi che sostenevano la tesi della legittima difesa, dall’altra i rilievi sul posto e gli esiti dell’autopsia sul corpo del 28enne, che sembravano smontare la teoria.

La difesa del vigile – L’avvocato della difesa di Amigoni aveva sempre dichiarato che il vigile aveva sparato da una distanza di 15-20 metri a scopo intimidatorio, puntando l’arma verso l’alto. L’autopsia disposta dal pubblico ministero avrebbe invece rivelato che il colpo sarebbe stato esploso da una distanza compresa tra i 50 e gli 80 centimetri e ad altezza d’uomo.

Probabile il rito abbreviato – Il processo è stato fissato dal giudice, che ha accolto la richiesta del pm Roberto Pellicano, per il prossimo 9 ottobre, ma è molto probabile che il legale di Amigoni chieda che il suo assistito sia giudicato con rito abbreviato, perché in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena. In quel caso dovrebbe essere fissata una nuova data e il processo presieduto da un gup.

Marta Lock