Euro 2012, Italia – Per una volta, il calcio passa in secondo piano. O forse anche in terzo. L’esordio di domenica contro la Spagna, in una mattinata come questa, non è che l’ultimo dei pensieri. La Nazionale azzurra, guidata dal Presidente Federale Abete, è giunta pochi minuti fa al campo di concentramento di Auschwitz. Cesare Prandelli, i giocatori e i dirigenti sono stati introdotti nel campo di sterminio nazista dal direttore del museo del lager Piotr Cywinski, accompagnato da Renato Gattegna – presidente della comunità ebraica italiana – e da Marcello Pezzetti – direttore del Museo dell’Olocausto di Roma. “La presenza della Nazionale è importantissima”, ha sottolineato Pezzetti.
Fiori e lumini – Dopo la visita al museo del lager, durata circa un’ora, la delegazione azzurra ha sostato in silenzio per alcuni attimi davanti al muro delle fucilazioni. Gianluigi Buffon, capitano della Nazionale, ha deposto una corona di fiori bianco-rosso-verdi di fronte alla parete di mattoni rossi dove venivano eseguite le condanne a morte. Poi è stata la volta dei singoli giocatori: ognuno ha posato un lumino in memoria dei morti. “Per noi è stata un’esperienza molto toccante – ha commentato Chiellini –, è stato importante venire qui per ricordare e testimoniare, nella consapevolezza che tutto quello che è accaduto non si deve mai più ripetere. Bisogna comunicare la lotta contro ogni discriminazione razziale e contro ogni atrocità commessa“.
Pier Francesco Caracciolo