Calciomercato Roma, Baldini: “Zeman, voglio emozioni. Giueppe Rossi? Impossibile”

Calciomercato Roma – Tu chiamale, se vuoi, emozioni. A margine della presentazione della nuova maglia – recuperato il caratteristico colore rosso porpora, con il ritorno al colletto che aveva caratterizzato le maglie storiche d’inizio anni ’80 – Franco Baldini ha fatto il punto sul mercato della Roma. Un mercato che partirà inevitabilmente dal nuovo tecnico: “A Zeman chiediamo più emozioni, se saranno accompagnate dai risultati sarà l’emozione perfetta. Gli chiedo un gioco che faccia innamorare i tifosi, che li riporti allo stadio”. Ai tifosi, però, il bel gioco potrebbe non bastare: ”E’ difficile dare un obiettivo preciso, quando gli avversari hanno presupposti economici e strutture più importanti della nostra, ma è chiaro che vogliamo vincere il prima possibile”.

Difesa da correggere – Dopo l’ultima disastrosa stagione (“Sono più dispiaciuto che deluso per l’addio di Luis Enrique: anche se se ne è andato dalla Roma, non se ne è andato dalla mia vita“), la società giallorossa non vede l’ora di ripartire: “Con Zeman ci siamo appena riuniti, ieri per la prima volta, per pianificare gli obiettivi da perseguire”. Sarà quello arretrato il reparto su cui bisognerà intervenire con maggior decisione: “Avevamo problemi in difesa, dovremo porvi rimedio. Credo ci sia un’ottima comunione d’intenti, anche con Sabatini che dovrà condurre il mercato. Questo mi lascia sperare che gli obiettivi di tecnico e società saranno centrati. Nomi, però, non ne faccio”.

No a Pepito Rossi – L’unico strappo Baldini lo concede su Giuseppe Rossi, nome che ultimamente è stato accostato più volte ai capitolini: “Sinceramente, parliamo di una cosa che ha poco senso: purtroppo ha avuto un infortunio che lo terrà fermo a lungo e che lo costringerà ad avere un’altra operazione. Nel migliore dei casi, sarà pronto per il marzo prossimo: che credibilità può avere ora un’operazione simile? Prima che si facesse male ci piaceva, ma ora è tutto da riesaminare, non possiamo spacciarlo per obiettivo di mercato”.

Pier Francesco Caracciolo