Multe “salatissime”. La Duma (Camera Bassa dell’Assemblea Federale Russa) ha approvato la legge che stabilisce 200 ore di servizio civile obbligatorio più sanzioni pecunarie fino a 300.000 rubli (7.000 euro), per tutti i cittadini che parteciperanno a manifestazioni non autorizzate dalle istituzioni governative. Per gli ufficiali e uomini che ricoprono cariche istituzionali, le multe arriveranno a toccare la cifra di 600.000 rubli (14.000 euro). La massima pena pecuniaria però, interesserà i soggetti giuridici come aziende, enti e gruppi che, nel caso in cui dovessero contravvenire alla legge, arriverebbero a pagare 1.000.000 di rubli (23.000 euro).
Cifre da “capogiro”. Cifre, queste, che dicono molto circa il timore del dissenso da parte del governo russo che, nel caso in cui la legge fosse approvata, finirebbe con l’infliggere, in diversi casi, pene più severe ai manifestanti piuttosto che a chi realmente delinque. La prostiutuzione, per esempio, è multata con 2.500 rubli (70 euro); la violazione di stoccaggio dei materiali nucleari solo con 5.000 rubli (120 euro); gli aborti clandestini con 80.000 rubli (2.000 euro); il furto di auto con 120.000 rubli (3.400 euro).
Pura formalità. Per rendere attuativa la legge, sarà necessario il consenso di Putin e della Camera Alta del Parlamento bicamerale russo, una pura formalità dal momento che il Capo del Cremlino e i deputati di Russia Unita, da tempo auspicano l’intervento di strumenti legislativi per tenere sotto controllo ogni forma di contestazione.
“Norma liberticida”. La norma dovrebbe entrare in vigore entro il 12 giugno, una data non del tutto casuale dal momento che, proprio per quel giorno, è prevista a Mosca una manifestazione anti-Putin di circa 100mila persone. Si teme che le nuove sanzioni possano scoraggiare le partecipazioni alla protesta, inverando quanto denuncia Human Rights Watch che parla di una «incredibile norma liberticida» appellandosi all’articolo 31 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini senza precedenti penali la libertà d’assemblea e di aggregazione.
Giovanna Fraccalvieri