Con 236 voti favorevoli, 5 contrari e 30 astenuti, l’Aula di Palazzo Madama ha approvato ieri il decreto legge recante “disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica“. Il testo, che ufficializza in pratica i “super poteri” del commissario Enrico Bondi, prevede una serie di interventi tesi a restituire ossigeno alle casse dello Stato. Tra le misure introdotte, la certificazione dei crediti delle imprese verso la Pubblica Amministrazione, i tagli sul capitolo della sanità pubblica nelle Regioni in affanno e la possibilità per il “risanatore” Bondi di ottimizzare l’uso degli immobili pubblici. Il provvedimento passerà adesso all’esame della Camera per il sì definitivo.
Le forbici sulla sanità – Sono tante le novità introdotte nel provvedimento su cui ieri 236 senatori hanno espresso parere favorevole. Il decreto conferirà al super commissario Enrico Bondi i poteri necessari per tentare di centrare l’obiettivo più ambizioso: quello di razionalizzare la spesa pubblica e di ridimensionare l’enorme debito accumulato negli ultimi decenni. In che modo? Innanzitutto intervenendo su uno dei capitoli più onerosi, quello della sanità: Bondi potrà, infatti, utilizzare le forbici (con piani di rientro) nelle Regioni considerate “in profondo rosso”.
La scadenza del governo – Non solo: ogni amministrazione potrà avere un responsabile per i tagli alla spesa pubblica, incarico che verrà ricoperto gratuitamente (senza indennità o costi aggiuntivi). Al “risanatore” nominato dal governo sarà, inoltre, consentito ottimizzare l’uso degli immobili pubblici e intensificare i rapporti di collaborazione con la Guardia di Finanza. Quanto alle mosse del governo, il decreto prevede che entro il prossimo mese di settembre l’esecutivo illustri al Parlamento il programma per la riorganizzazione della spesa pubblica, con specifico riferimento all’ottimizzazione della produttività del lavoro e all’efficienza e alla trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
Appalti più trasparenti – Previste, infine, regole più stringenti sui bandi pubblici, con il rafforzamento dei poteri dell’Osservatorio e l’apertura in seduta pubblica delle buste per l’assegnazione di appalti, forniture e servizi.
Maria Saporito