Pelle più sana con tanta acqua e frutta e verdura gialla o arancione

Dallo studio dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano. L’estate è alle porte, ma, nonostante stiamo aspettando il suo arrivo giusto da quando l’abbiamo salutata, il caldo ed il bel tempo, ci spingono già a scoprirci e a mostrare sempre di più la nostra pelle. Per mostrarla, però, al meglio delle sue possibilità dobbiamo prendercene cura. Come combattere, quindi, la perdita di tonicità, l’invecchiamento e favorire l’abbronzatura?

Lo studio. L’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha condotto un interessantissimo studio al riguardo analizzando le abitudini alimentari di ben 8000 volontari. Un campione rappresentativo molto vasto, ma in grado di far tracciare indicazioni generali valide per la maggior parte delle persone. In generale è emerso che il consumo di cibi, frutta ed ortaggi, di colore giallo – arancione è facilmente associabile ad una tonalità di pelle esteticamente ‘bella’.  Le vitamine di frutta e verdura, poi, combattono l’invecchiamento, mentre, l’apporto costante di acqua, aiuta la naturale elasticità. Bere molto diventa prioritario soprattutto in estate quando il caldo ci spinge a sudare e ad eliminare i liquidi. In fin dei conti le alte temperature le si combattono proprio grazie a tanta acqua e all’apporto di parecchia frutta all’interno della nostra dieta quotidiana. L’elemento più importante, quindi, sono i  carotenoidi  che possiamo trovare ad esempio in: carote, peperoncini, pomodori, spinaci, albicocche, fragole e pesche.

I risultati. Lo studio ha fatto emergere, però, che in generale si beve poca acqua, un litro per le donne e solo mezzo per gli uomini, e cioè una quantità minore rispetto al litro e mezzo raccomandato da molto scienziati. Dal campione analizzato è poi emerso che in generale i volontari che si sono offerti per la ricerca si è comportato seguendo i dettami o meglio ha assicurato di assumere ben due porzioni di frutta al giorno. Inoltre si è andato evidenziando come le donne in età compresa fra i 18 e i 40 anni introducono una quantità maggiore di carotenoidi rispetto agli uomini. Tale differenza si assottiglia, però, superata la soglia dei 41 anni.

Alessandra Solmi