Ddl anti-corruzione, Severino batte i piedi: Fiducia o governo va a casa

Intercettata ieri a Lussemburgo, il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha consegnato ai cronisti una dichiarazione che suona come un ultimatum: “Martedì il governo chiederà la fiducia sul ddl anti-corruzione – ha annunciato – e se non la otterrà, andrà a casa“. Un’eventualità, quella prospettata dal Guardasigilli, che sembra aver già colto nel segno, dal momento che sia il Pdl che il Pd hanno confermato il loro sostegno al discusso provvedimento. Diversa la posizione dei dipietristi: “Questo testo non ci convince“, ha ribadito Federico Palomba.

L’annuncio del ministro – “Il governo è pronto a chiedere martedì la fiducia sul ddl anti-corruzione. Se non abbiamo la fiducia, il governo torna a casa. Con queste semplici e solari parole, la responsabile della Giustizia, Paola Severino, ha ridestato ieri l’attenzione sul provvedimento teso a ridisegnare le norme anti-corruzione. Un  testo su cui le commissioni parlamentari hanno lungamente lavorato e intorno al quale si sono registrate non poche tensioni, tra le richieste avanzate dal Pdl e gli “aggiustamenti” suggeriti dai democratici e dall’Idv.

Il sì di Pd e Pdl – “Sono assolutamente serenaha assicurato la Severino – perché credo che il provvedimento sia importante corretto e condivisibile. Se il Parlamento lo condividerà, ci darà la fiducia. Se non ci darà la fiducia torneremo a casa, e sono serena anche su questo secondo caso”. Ma l’aut aut scandito ieri dal Guardasigilli sembra aver già sortito gli effetti desiderati. “Consideriamo discutibile la scelta della fiduciaha commentato Enrico Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera – Il governo dovrebbe assumersi la responsabilità, anche nel merito, di cercare una mediazione. Ma è chiaro che la voteremo“.

Idv contro – Parole sostanzialmente rimarcate dalla collega del Pd, Donatella Ferranti“Siamo disposti a votare la fiducia sul testo uscito dalle commissioni – ha detto – anche se è certamente migliorabile e non accetteremo alcun intervento sui processi in corso”. Garanzie di sostegno che non trovano riscontro nel partito di Antonio Di Pietro: “Questo ddl anti-corruzione non ci convinceha scritto in una nota Federico Palomba, capogruppo dell’Idv in commissione Giustizia – E non ci convince neanche il ricorso all’annunciata fiducia che, d’altra parte, non è più una novità per questo governo”. 

Riserve da superare – “Manteniamo forti riserve sulla questione della derubricazione della concussione per induzioneha proseguito il dipietrista – un’ipotesi che non ha un fondamento tecnico-giuridico, come invece sostenuto dal ministro Severino, e che deve dunque trovare altre soluzioni. Con i nostri emendamenti abbiamo chiesto che i reati di concussione e corruzione vengano trattati allo stesso modo”.

Maria Saporito