Christian Obodo, rapito ieri davanti a una chiesa di Effurun , in Nigeria, è stato liberato in serata. La liberazione è avvenuta durante un blitz di polizia ed esercito che, raggiunti i sequestratori, sono riusciti a trarre insalvo il centrocampista dell’Udinese (nell’ultimo anno in forza al Lecce). I militari avrebbero anche arrestato alcuni responsabili del sequestro. Ad Obodo, che sta bene e si trova ora in un albergo assieme al sindaco della città, non sarebbe stato torto un capello. A riferirlo è stato il fratello Kenneth, che ha già avuto modo di vederlo e parlarci
Il giocatore sarebbe stato trattato bene dai suoi rapitori, pur avendo dovuto vivere un’avventura da incubo. Dopo averlo catturato nella mattinata di ieri, i sequestratori di Christian Obodo avevano chiesto alla famiglia una cifra pari a 150.000 euro per il suo rilascio. La famiglia però aveva preso tempo, dicendo di non poter fare niente a causa della chiusura delle banche. Secondo diversi siti locali, non sarebbe comunque stato pagato nessun riscatto ed anzi alcuni rapitori sabbero finiti in manette nel corso del blitz. Obodo, centrocampista 28enne dell’Udinese, subito dopo la sua liberazione ha ringraziato Dio. A dirlo è stato ancora il fratello Kenneth, anche lui giocatore in forza ai toscani del Pisa.
A.S.