Russia, Putin usa ancora il pugno di ferro. Perquisiti tutti i leader dell’opposizione

Russia, perquisiti leader opposizione. Oggi a Mosca ci sarà un’altra manifestazione anti-Putin, organizzata dai leader dell’opposizione russa. Alla vigilia di questo importante incontro c’è stata però un’imponente operazione della polizia moscovita, che ha effettuato delle perquisizioni nelle case dei leader dell’opposizione. I reparti speciali dell’Omon sono entrati nelle abitazioni del blogger Alexei Navalny e del leader di Solidarnost Ilia Iashin. La polizia ha perquisito anche le abitazioni di Sergei Udaltsov, di Boris Nemtsov e di Ksenia Sobchak, nota presentatrice russa. Ad ognuno di loro è stato sequestrato del materiale considerato anti-statale, ed è stato consegnato un mandato di convocazione per la giornata di oggi, per rispondere ad alcune domande sulla manifestazione del 6 maggio scorso.

C’è preoccupazione per manifestazione di oggi – Le perquisizioni sono arrivate dopo le misure prese da Putin contro i dissidenti, che hanno portato alla legge sulle multe salatissime per i partecipanti alle manifestazioni non autorizzate. Le visite degli Omon nelle case dei contestatori, sono state salutate inoltre da una serie di vivaci interventi su Twitter: i followers anti-Putin si sono incontrati su #ciao37, creato apposta per paragonare le perquisizioni alle famose purghe staliniane. Molti esponenti politici russi però si sono detti preoccupati per quanto è successo. Innanzitutto c’è paura per la marcia anti-Putin, che potrebbe degenerare in scontri violenti contro la polizia. Ma a Mosca si è inquieti anche per l’atteggiamento mostrato da Putin verso i suoi contestatori, che ha fatto preoccupare anche personalità di spicco del suo entourage politico, come Mikhail Fedotov e Olga Kryshtanovskaya.

Simone Lo Iacono