Grilli: al via dismissioni Stato

Ad annunciarlo era stato 3 giorni fa il presidente del Consiglio, Mario Monti, ma ad ufficializzarlo ci ha pensato oggi il suo vice, Vittorio Grilli. Il piano di dismissione dei beni statali – che ha preso il via con il decreto Sviluppo targato Corrado Passera – promette rotondi guadagni, con un cifra stimabile intorno ai 10 miliardi di euro. Ad essere cedute saranno le quote di tre aziende partecipate: Fintecna, Sace e Simest.

Quote statali in vendita – Lo Stato non dovrà nemmeno affannarsi nella ricerca di un acquirente perché le quote delle tre partecipate che hanno dato il la al piano di dismissioni statali sono state già “prenotate” dalla Cassa depositi e prestiti. La cessione avverrà entro i prossimi 3 mesi e consentirà – secondo le previsioni  del governo – di restituire un po’ d’ossigeno all’economia domestica. “Da questa vendita stimiamo di ricavare circa 10 miliardiha quantificato il viceministro del Tesoro, Vittorio Grilli –  Avremo una pari riduzione del debito o interverremo sui ritardi nei pagamenti alle imprese”.

Lo scetticismo del Pd – “Lo stesso sistema usato per le cessioni immobiliari sarà utilizzato per le proprietà mobiliariha aggiunto Grilli – Lo Stato ha un piccolo patrimonio di società e migliaia di altre società fanno parte del patrimonio delle municipalizzate. Potranno essere cedute”. L’iniziativa tenuta a battesimo dal governo non ha però convinto Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd: “Vogliamo capire di cosa si tratta – ha commentato il democratico – Un conto è valorizzare e vendere una parte degli immobili pubblici che non sono essenziali alle funzioni che lo Stato e gli enti territoriali devono compiere, un altro è vendere le partecipazioni nelle poche grandi imprese industriali che abbiamo”.

Maria Saporito