Italia e Svizzera- Italia e Svizzera dichiarano guerra, a uno dei più fastidiosi nemici delle sere d’estate: la zanzara, in particolare quella ‘tigre’, sempre più diffusa. L’Università di Basilea studia a Como la temibile e fastidiosa minaccia. Il progetto della ricerca? Svelarne i punti deboli.
Per sconfiggerla- La prima fase ha portato gli esperti dell’Università di Basilea ad avviare la posa di trappole per catturare l’insetto e poi poterlo studiare, con l’obiettivo di sconfiggerlo. Segnalate da un adesivo che riporta l’indicazione ‘Non toccare – Monitoraggio zanzara tigre’, le trappole posizionate nel capoluogo sono oltre la trentina, suddivise in 17 stazioni di osservazione. La ‘diavoleria’ studiata per attirare e catturare la zanzara tigre, insetto che può essere lungo dai 2 ai 10 millimetri, è un barattolino contenente acqua e un bastoncino collocato in modo che la femmina vada a deporre le uova. Per evitare che la trappola diventi un comodo punto di riproduzione, nell’acqua viene disciolto un insetticida biologico che impedisce alle uova di schiudersi. Gli studiosi dell’Università di Basilea sono arrivati a Como per occuparsi della posa delle trappole, che saranno poi svuotate ogni due settimane fino alla fine di ottobre. La zanzara tigre, importata in Italia dal Sudest asiatico negli anni 90, e diffusasi a spese della specie autoctona, viene considerata una delle 100 specie aliene più pericolose al mondo, non è solo fastidiosa ma anche potenzialmente pericolosa.
Zanzara tigre pericolosa– Spiega Tobias Suter, dell’Università di Basilea e ideatore del progetto di ricerca che: “La zanzara tigre è un insetto attivo anche di giorno, molto aggressivo, che preferisce il sangue umano e che trasmette ben 26 malattie, alcune delle quali pericolose come la febbre gialla e la dengue. Le uova sono molto resistenti e si possono schiudere anche a distanza di 5 mesi e questo ha permesso che arrivassero in Italia”. Sulla base di questo studio sarà possibile valutare misure preventive e mirate.
Maria Luisa L. Fortuna