Sindacati in piazza – Le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil si sono date appuntamento in piazza Esedra a Roma per chiedere al governo di cambiare linea su lavoro, fisco e crescita. Il corteo, a cui stanno partecipando circa 100mila persone, secondo i sindacati, arriverà in Piazza del Popolo dove parleranno i segretari Camusso, Angeletti e Bonanni.
Questa non sarà l’unica mobilitazione, annunciano i sindacati: “Continueremo a mobilitarci in tutta Italia per il lavoro e per la crescita. Vogliamo la crescita ma questa non si fa con le tasse o con la riduzione di stipendio e pensioni. Fanno la terapia contraria a quella che serve“.
La questione esodati – Sono ancora forti le polemiche dei giorni scorsi sulle cifre degli esodati, tra il Ministro Fornero, i sindacati e i vertici dell’Inps. La mobilitazione riguarda anche loro: “Siamo in piazza anche per loro, il ministro Fornero risolva il problema degli esodati e faccia meno interviste. Non si candiderà e quindi non servono”, ha dichiarato Angeletti.
Fisco più equo – Una delle questioni più importanti però rimane il fisco. I sindacati chiedono al governo una minor pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e sui redditi da pensione, ma non solo. Occorre, secondo i sindacati, una maggiore lotta all’evasione fiscale e soprattutto una spesa pubblica più razionale.
“Non c’è la svolta che sarebbe necessaria al Paese” dichiara Susanna Camusso: “Il rischio è che dopo tanti annunci i vantaggi siano pochi e non si coglie un cambio effettivo di segno“.
Posizione condivisa da Bonanni, che avverte: “Bisogna da un lato assicurare la tenuta dei conti pubblici e, dall’altro, liberare risorse per la crescita del Paese, a partire da quelle per incrementare la domanda dei consumi e gli investimenti. Viceversa, l’attuale governo Monti con la nuova delega fiscale, ha perso l’occasione di interventi in questa direzione. Ecco perché noi continueremo a chiedere l’introduzione di una vera patrimoniale mobiliare e immobiliare, intensificando la lotta all’evasione fiscale e contributiva che rappresentano ancora il vero bubbone da estirpare“.
Matteo Oliviero