Le elezioni in Grecia tengono l’Europa col fiato sospeso. Dopo i primi exit poll che davano la Nea Demokratia di Samaras in vantaggio (col 29%) , in un secondo momento Syriza ha raggiunto il partito di destra, pareggiando i conti. Gli ultimi dati (il risultato definitivo arriverà probabilmente verso le 21.30 di stasera) raccontano invece di un sorpasso da parte della coalizione di estrema sinistra guidata da Tsipras. Se Syriza dovesse vincere, la Grecia potrebbe volontariamente uscire dall’Euro, stravolgendo gli equilibri europei. Samaras e Nea Demokratia invece hanno sempre predicato la necessità di rimanere all’interno dell’Europa (e dell’Euro), per superare la crisi. I dati sono ancora molto incerti, ma è la forbice tra il 25 e il 31% attribuita dai media greci a Syriza a far tremare i conservatori che, sempre secondo i media locali, arriverebbero a non più del 30% (partendo anch’essi dal 25%).
Il popolo greco è allo stremo. I provvedimenti di austerity hanno messo in ginocchio un paese dall’economia già collassata. L’elevato frazionamento del voto verificatosi nella scorsa tornata elettorale non ha permesso ai leader di partito di formare un governo stabile ed il popolo è stato chiamato nuovamente alle urne. Lo scorso maggio non ha votato circa il 40% degli aventi diritto, ma chi ha votato si è pesantemente diviso, lasciando di fatto il Paese senza un governo. Nella tornata elettorale odierna Syriza avrebbe guadagnato circa il 10% dei consensi rispetto alle elezioni dello scorso maggio, più o meno lo stesso destino del partito guidato da Samaras. Stabile Alba Dorata che si attesta ancora al 7%. In calo invece i comunisti.
A.S.