Affiliato al clan – L’uomo, Gabriele di Nardo, 53 anni, cognato dei due boss del clan Mallardo di Giugliano, Napoli, e ritenuto affiliato proprio in virtù del matrimonio contratto con la sorella dei due, aveva precedenti penali per associazione per delinquere, estorsione, rapina e ricettazione, ai quali si aggiungeranno anche i capi d’imputazione derivanti dalla truffa scoperta.
Falso invalido – Di Nardo percepiva dal 2008 una pensione di invalidità con relativa indennità di accompagnamento pari a 770 euro, a causa di una diagnosi per psicosi cronica con disturbi del comportamento, patologia cronica tipica dei tossicomani. Il decreto di invalidità, secondo la documentazione in suo possesso, era stato emesso dal Comune di Giugliano, senza data di emissione, e firmato dal Dirigente del Settore Socio Sanitario, che però non ha riconosciuto la propria firma. In realtà nella sede provinciale dell’Inps non esisteva nessun fascicolo relativo a Di Nardo, né tantomeno era risultato presente alla convocazione per accertare la sua invalidità risalente al 1 febbraio 2008, oltre a non aver mai effettuato nessuna visita presso la Commissione medica di verifica provinciale.
Lavorava regolarmente – L’uomo lavorava regolarmente e non aveva mai dichiarato l’esistenza del proprio indennizzo. Gli agenti di polizia, durante la perquisizione nel suo domicilio, hanno trovato e posto sotto sequestro il certificato di pensione, la documentazione relativa ai suoi conti correnti bancari e postali, carte di credito, bancomat bancario e postale e un libretto di assegni, mentre l’uomo è stato denunciato per truffa aggravata e continuata, falsità ideologica e contraffazione di sigillo di Stato.
Marta Lock